Fulvio Bufi, Corriere della Sera 13/02/2013, 13 febbraio 2013
IN AULA PER IL DIVORZIO «MI TRADIVA CON BERLUSCONI» —
Silvio Berlusconi e il suo ragioniere/pagatore Giuseppe Spinelli sono stati citati come testimoni nella causa di separazione tra il giornalista Rai in pensione Gianni Porcelli e la consigliera regionale campana del Pdl Antonia Ruggiero, che si apre oggi ad Avellino. A parte che per Berlusconi di questi tempi sarebbe una novità, perché una volta tanto comparirebbe davanti a un giudice civile e non penale e neppure in qualità di imputato, non è ancora detto che il tribunale ammetta la testimonianza. Ma in ogni caso è bastato tirare in mezzo l’ex premier che la vicenda, da privata quale avrebbe dovuto essere, è diventata pubblica. Ieri Il Fatto ne ha anticipato i particolari, oggi ne vengono fuori altri. Porcelli e Ruggiero si sposano nel luglio 2005, quando lui ha 57 anni e lei 28. Al matrimonio è invitato anche Berlusconi, che secondo quanto è scritto nella memoria preparata dagli avvocati Paola Falcone e Mattia Trofa, che assistono Porcelli, aveva avuto precedentemente una relazione con Antonia, relazione di cui — sempre stando ai due legali — lei aveva informato il futuro marito assicurandogli che fosse conclusa da tempo. Certo tra la signora e il Cavaliere non si è interrotto il legame politico, che dopo varie candidature sfumate, porterà Ruggiero nel 2010 all’elezione in consiglio regionale. Agli sposi Berlusconi regala 50.000 euro, e tre mesi più tardi apre a nome di Antonia Ruggiero, e tramite Spinelli, un conto corrente su cui versa un milione e 250.000 euro che la signora (sempre fonte Falcone e Trofa) gli aveva chiesto per comprare una casa. Che infatti poi acquista e però intesta soltanto a sé. Quindi ora che la coppia è scoppiata tutta questa storia finisce in tribunale perché Porcelli vuole dalla moglie un versamento pari alla metà del valore della casa, sostenendo che l’elargizione di Berlusconi era per entrambi anche se nominalmente intestata solo alla signora. E a sostegno di quelli che per lui sono suoi diritti, accusa la moglie di averlo tradito con Berlusconi anche dopo il matrimonio, e dice di essersene accorto dagli sms ritrovati recentemente (quando già si erano di fatto separati) in un vecchio telefonino della Ruggiero. Nell’ottobre 2005, invece, non aveva assolutamente sospettato che un versamento di 1.250.000 euro potesse dipendere da qualcosa in più di una semplice amicizia. E ora di queste cose vorrebbe che il giudice chiedesse spiegazioni direttamente a Berlusconi. Il Corriere ha invece provato a chiedere alla signora Antonia Ruggiero una dichiarazione sulla vicenda.
Ma lei, spacciandosi ripetutamente per una sua collaboratrice, ha sempre risposto che «l’onorevole in questo momento è impegnata». Poi ha diffuso una dichiarazione in cui riferisce particolari che violano la sua stessa privacy e che perciò preferiamo non pubblicare, sottolinea giustamente che riportando il contenuto della memoria del marito si riporta una tesi che «in quanto di parte è soggettiva», e si lamenta che nessun giornalista si è preoccupato «di fare altrettanto con quanto sostenuto dalla controparte», cioè lei. Insomma, sollecitata a rilasciare una dichiarazione, dichiara che nessuno le ha chiesto una dichiarazione. Che stress, la separazione.
Fulvio Bufi