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 2013  gennaio 31 Giovedì calendario

NON HO UN’ET


[Cristina D’Avena]

Una cifra tonda, 30, che segna gli anni della sua carriera come cantante di sigle tv, la fa guardare indietro in un misto di vertigine e soddisfazione. Anche se nella chiacchierata con la Cristina D’Avena "donna e non fatina", la parola chiave è gratitudine: «Sarebbe superbo da parte mia», racconta con la sua voce familiare, «non essere grata ogni giorno per quello che ho».
Un triplo cofanetto con oltre 70 sigle di cartoni animati appena pubblicato (30 e poi... Parte prima), in tour con i Gem Boy per il settimo anno consecutivo, la cantante bolognese fatica a concedersi soste.
È stakanovista?
Certo che sì. Da quando ho iniziato a lavorare con Alessandra Valeri Manera alle sigle dei cartoni animati non mi sono fermata un attimo. Ed ecco che un giorno realizzi che sono passati trent’anni. Una cifra che provoca qualche capogiro.
Che cosa la tiene salda a terra?
La certezza di essere un punto di riferimento tanto per i trentenni che sono cresciuti con le mie sigle dei cartoni animati, quanto per i bimbi di oggi. Poi, la solidità della mia vita privata. Sì, sono fidanzata, e non sono tipo da entrare nei dettagli.
La Cristina donna, oggi come si sente?
Niente male! (ride). Sono arrivata ai 48, ma è solo un banale dato anagrafico, perché io mi sento una 35enne. Poco tempo fa sono andata a sentire il mio adorato David Guetta (famosissimo dj di musica dance, ndr) in mezzo a 30mila persone. Mentre mi scatenavo, firmavo anche qualche autografo a ventenni pazzi di me. Confesso che fa parecchio piacere, specie quando non hai incentrato la carriera sulla seduzione.
Lei si sente sensuale?
Mi sento molto femminile. Mai stata un maschiaccio, anzi: adoro i capelli lunghi, il rossetto, le scollature, perché no. Non mi sarebbe dispiaciuto essere alta un metro e 80 e con gambe lunghe e snelle. Invece sono 1,63 e decisamente mediterranea. Ma sono grata per il mio sorriso: secondo me è la prima cosa che si guarda in una persona. E anche la più potente arma di seduzione.
Ha ancora desideri da realizzare?
Vorrei tanto fare un musical. Ma sarebbe meraviglioso anche se mi offrissero di tornare a recitare in una serie come Kiss me Licia. Comincerei domani stesso. Ma il mio desiderio più grande è la maternità. Noi donne siamo legate a filo doppio allo scorrere del tempo, è una cosa angosciante.
Però oggi i figli si fanno anche dopo i 50.
Vero! Per anni, comunque, mi è sembrato di essere un po’ la mamma di migliaia di bambini. Ora mi auguro di averne uno solo, mio, e di fermarmi per prendermene cura.