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 2013  febbraio 12 Martedì calendario

LIBRO IN GOCCE NUMERO 67

(Gian Piero Piretto, «La vita privata degli oggetti sovietici») –

(vedi anche biblioteca in scheda
e database libro in scheda 2223862)

La vita sovietica del tempo che fu

Gazzosina

Le macchinette grigio azzurre che, accanto ai teatri, ai cinema oppure nei parchi sovietici, distribuivano gazirovka, cioè gazzosina. Con una copeca si aveva diritto a un bicchiere d’acqua gassata, tre copeche garantivano anche uno spruzzo di sciroppo dolce. Il bicchiere, unico per tutti, in vetro: lo si puliva appoggiandolo a testa in giù su un’apposita spazzoletta rotante.

Bicchieri

Il bicchiere classico russo è il granënyj (sfaccettato), chiamato comunemente grancak («sfaccettone»). Di vetro spesso, difficile da rovesciare o rompere, a 12 o 20 faccette. Costava tra 7 e 14 copeche, a seconda delle capacità (da 50 a 250 grammi). Fu prodotto in centinaia di milioni di esemplari. Se ne contavano almeno due per ogni abitante dell’Unione Sovietica.

Brindisi

Origine del brindisi à la russe, con rottura di bicchiere: un mastro vetraio portò in dono allo zar Pietro I il Grande un bicchiere infrangibile, molto utile sulle tavole delle navi in balia dei mari in tempesta. Per provarne la resistenza lo zar lo scagliò contro una parete, e quello andò in frantumi.

Vodka

La vodka in Urss era servita, ordinata e consumata a grammi, anziché a decilitri.

Linguetta

La bottiglia di vodka russkaja che circolava negli anni sovietici non aveva tappo richiudibile, ma una specie di linguetta metallica che una volta strappata veniva buttata via. Non era prevista, dunque, la possibilità che, finito il brindisi, la bottiglia venisse riposta con parte del contenuto.

Bere

L’intelligencija beveva così: la vodka versata in una caraffa e da lì nei bicchieri. Anche nei ristoranti era servita in brocche. Si beveva in bicchieri di diverse misure: dai piccoli rjumiki ai grandi granënye. Sempre accompagnata da un appoggio (zakuska): cetrioli in salamoia, lardo, pane nero.

Vapore

Vobla, pesce essiccato che gli amici si portavano alla banja, bagno di vapore. Andavano con una cassa contenente cappelli di feltro per proteggere i capelli dal caldo, ramoscelli di betulla macerati per farsi dei massaggi, mestolo per versare acqua sui sassi roventi, pesce essiccato da mangiare durante la seduta e birra a volontà.

Resistenza

Il kipjatil’nik, resistenza elettrica che inserita in un recipiente pieno di liquido lo portava a bollore. Si scaldavano acqua, zuppe e pietanze inserendo la spina nella presa. Lo si portava in albergo, in ufficio, in officina, a teatro.

Profumi 1

Il profumo da donna più famoso in Russia è Krasnaja Moskva (Mosca rossa), presentato nel 1913 dal profumiere francese Henry Brocard, che lo donò alla madre di Nicola II per celebrare il 300° anniversario di casa Romanov. Ancor oggi in produzione, ha note di bergamotto, coriandolo, neroli, garofano, rosa, gelsomino, iris e cumarù. Aroma dolce e forte rispondente alle regole del gusto degli Anni 30, dettate dalla moglie del ministro degli Esteri Polina Molotova.

Profumi 2

Il profumo maschile degli Anni 50 era Šipr, dal nome dell’isola di Cipro. Origine francese: l’inventore François Coty nel 1917 combinò patchouli, sandalo, bergamotto, incenso e muschio di quercia. La versione Extra negli Anni 70 era molto alcolica, dettaglio che la rese popolare: andavano bene per sostituire brandy e vodka, più leggeri e costosi.

Alcol

Fino agli Anni 80 prodotti cosmetici, preparati per falegnameria o lucido da scarpe, furono usati come sostituti di alcolici dispendiosi o introvabili.

Polpette

Il tritacarne che serviva per preparare il piatto più noto: le kotlety, cioè le polpette. Chi non le cucinava in casa, poteva acquistarle negli appostiti negozi dove si vendevano già cotte, oppure semilavorate, pronte da friggere.

Ricetta

Ricetta delle polpette pozarskie (secondo le leggende Pozarskij è un principe dell’antica Russia o forse un ristoratore che fece per primo questo tipo di piatto, apprezzato dallo zar Nicola I): 500 grammi di pollo disossato e tritato, 2 cucchiai di burro fuso, 2 cucchiai di panna liquida, 2/3 di bicchiere di latte, 3 fette di pane raffermo, un uovo, sale, erbe aromatiche, burro per friggere. Ammollare il pane nel latte e strizzare, mescolarlo alla carne, al burro fuso, alla panna, alle spezie, al sale. Formare polpette ovali (anche mettendo del burro al centro), passarle nell’uovo sbattuto, poi nei crostini di pane, friggere.

File

Felicità delle massaie sovietiche quando vedevano una lunga fila davanti a un negozio: voleva dire che la merce c’era.

Notizie tratte da: Gian Piero Piretto, «La vita privata degli oggetti sovietici», Sironi euro 19,80.