Sergio Bocconi, Corriere della Sera 12/2/2013, 12 febbraio 2013
RCS MEDIAGROUP, PIANO CON 800 ESUBERI
Rcs Mediagroup ha comunicato ieri ai sindacati che il piano industriale prevede 800 esuberi, 640 dei quali in Italia e il resto in Spagna, su circa 5 mila dipendenti complessivi. Ieri l’amministratore delegato del gruppo editoriale Pietro Scott Jovane ha incontrato il Cae, il Comitato aziendale europeo, l’organismo che raccoglie le rappresentanze sindacali delle varie testate italiane ed europee, e ha reso noti, oltre agli esuberi, l’intenzione di cedere o, in caso di esito negativo, chiudere 10 testate periodiche e trasferire le redazioni di Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport dalla sede storica di via Solferino in via Rizzoli. Nel corso dell’incontro è stata anche annunciata la riduzione del 10% dei compensi del presidente Angelo Provasoli, di Jovane e dei suoi collaboratori.
Sugli esuberi non sono stati forniti ulteriori dettagli. Mentre per quanto le testate che il gruppo intende cedere (sarebbero già pervenute diverse manifestazioni di interesse) è stato precisato che rappresentano circa il 20% del fatturato della divisione periodici. I magazine coinvolti sono: A, Bravacasa, Yacht & Sail, Max, Europeo, Astra, Novella 2000, Visto, Ok Salute e il polo dell’enigmistica. In tutto le testate occupano attualmente una novantina di giornalisti, più i grafici.
L’incontro di ieri, nel corso del quale è stata manifestata alle rappresentanze sindacali la volontà di dialogo, è stato convocato in vista del consiglio che si terrà fra l’1 e l’11 marzo e che sarà chiamato ad approvare, oltre ai risultati 2012, il piano completo anche della struttura finanziaria e patrimoniale che dovrà sostenere il progetto di sviluppo (il board di oggi invece non è deliberativo). Valutazioni sono in corso con l’ausilio dell’advisor Crédit Suisse. Sull’aumento di capitale, necessario anche in relazione ai provvedimenti ex articolo 2446 (riduzione del capitale per perdite) finora non c’è stata una quantificazione ufficiale, e da alcuni azionisti sono arrivate dichiarazioni su una disponibilità a partecipare in relazione al giudizio sul piano che prevede lo sviluppo multimediale del gruppo. La provvista di mezzi finanziari deve comunque tener conto, oltre che dei conti che nel 2012 hanno risentito della svalutazione degli asset spagnoli, degli investimenti per 300 milioni previsti dal piano, e di un indebitamento che, dopo la cessione di Flammarion, è pari a 875 milioni, in scadenza e da rinegoziare con le banche.
Le comunicazioni sono state accolte con grande preoccupazione dalle rappresentanze sindacali. Il Cae sottolinea che il piano prevede un «drastico ridimensionamento degli organici e del costo del lavoro in Italia come in Spagna e un allarmante sacrificio di asset, testate e patrimonio storico del gruppo». Mette inoltre in rilievo che «il piano si regge su un equilibrio finanziario ancora soggetto a numerose incognite poiché si basa anche su un aumento di capitale da parte degli azionisti non definito per importi, modalità e finalità». Il comitato di redazione del Corsera, in un comunicato pubblicato oggi sul quotidiano, rileva che «il nostro giornale, insieme con tutto il gruppo Rcs Mediagroup, sta subendo un attacco inaudito e inaccettabile da parte dei vertici di questa azienda». Con il trasferimento da via Solferino verrebbero cancellati «più di 100 anni di storia, il simbolo più importante della libertà di stampa in questo Paese». L’assemblea dei giornalisti del quotidiano ha affidato al cdr un pacchetto di 10 giorni di sciopero, mentre l’assemblea dei periodici ne ha proclamati quattro a partire da oggi.
Sergio Bocconi