Riccardo Bruno, Corriere della Sera 12/2/2013, 12 febbraio 2013
ALLARMISMO O GIUSTE PRECAUZIONI? IL DUELLO SUL BLOCCO DEI CAMION
I prefetti di Firenze e Pisa ieri pomeriggio hanno fatto mezzo passo indietro. Via libera ai Tir che trasportavano merci deperibili o animali vivi. La neve è caduta, ma meno del previsto. Tutto il Nord e il centro Italia è stato coperto da uno strato più o meno spesso, ma non si è avverato lo scenario apocalittico evocato dalla «Big Snow», nome hollywoodiano per la tempesta annunciata.
Eccesso di allarme, dunque? Oppure, al contrario, tutto è andato bene grazie proprio agli avvisi di sindaci e Protezione civile?
I camionisti sono convinti che si è esagerato. Coro unanime delle associazioni di categoria contro il blocco dei mezzi pesanti quasi ovunque. «È molto più facile fermare i trasporti, e conseguentemente quel che resta della macchina produttiva italiana, piuttosto che organizzarsi per garantire l’efficienza delle strade» (Confartigianato). «Se è vero che la prudenza è un pregio, l’eccesso di prudenza è sicuramente negativo, se non addirittura nefasto» (Fita/Cna e Fai). «Informazioni di tale rilievo ed effetto anche sull’economia, non possono essere diramate all’ultimo secondo» (Unatras). «La chiusura di importanti arterie viarie non può essere indiscriminata e preventiva. Così si rischia di danneggiare pesantemente le imprese e il nostro sistema produttivo» (Confindustria).
Gli autotrasportatori liguri decidono addirittura di scrivere al ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, e per conoscenza al procuratore di Genova, «per evitare che ogni nevicata, al di là dell’intensità, diventi un caso da trattare come un’emergenza, con conseguenti blocchi alla circolazione e interdizioni al transito anche dei mezzi muniti di catene o regolari pneumatici da neve». Accuse che non vanno giù al Viminale che un’ora dopo replica attraverso Viabilità Italia, l’organismo che gestisce il traffico stradale: «Ci si deve attenere scrupolosamente al contenuto delle ordinanze prefettizie, la cui inosservanza può mettere a serio repentaglio la sicurezza della circolazione». Staffilata con coda velenosa: «L’unico "codice nero" della giornata è stato provocato proprio da un mezzo pesante sulla A1».
Insomma i fiocchi di neve come il terremoto in Garfagnana, quando in migliaia passarono la notte fuori dopo gli avvertimenti su probabili nuove scosse. Qualunque timore di evento avverso, dai temporali alle eruzioni, provoca avvisi allarmati di Protezione civile e primi cittadini, che non vogliono finire sotto accusa come all’Aquila. Risultato: se, come ieri, tutto si conclude con qualche disagio e tanti bambini a tirarsi palle di neve, sono le polemiche a sommergere giornali e tg.
Quanto al resto, la macchina organizzativa di Comuni e Province, dopo giorni di annunciata bufera sembra aver retto bene all’ondata di maltempo eccezionale ma non irresistibile.
Migliaia di mezzi spargisale e spazzaneve in azione, in Emilia anche 500 trattori della Coldiretti per liberare le strade di campagna. In più scuole chiuse nei centri più a rischio, laddove non erano già chiuse per le feste di Carnevale.
E un paradosso: la neve non ha reso felice la Colomion, la società che gestisce gli impianti di risalita a Bardonecchia. I Tir diretti in Francia, dopo il blocco, hanno occupato i parcheggi degli sciatori. «Così nessuno è venuto nelle piste dello Jafferau, abbiamo perso tanti soldi».
Riccardo Bruno
rbruno@corriere.it