Luca Rolandi; Mauro Pianta, La Stampa 12/2/2013, 12 febbraio 2013
PADRE GEORG E LA “SUA” FAMIGLIA LO SEGUIRANNO IN UN MONASTERO ALL’INTERNO DEL VATICANO
Il primo Papa dimissionario dell’era contemporanea ha trovato casa in un monastero di clausura. Una volta lasciato il soglio pontificio, il 28 febbraio prossimo, Joseph Ratzinger si trasferirà per un breve periodo nella residenza estiva di Castel Gandolfo per stabilire nuovamente la propria residenza in Vaticano, nel monastero «Mater Ecclesiae», dentro le mura leonine. Non sarà solo, l’(ex) papa Ratzinger. Con lui, infatti, secondo quanto trapela da ambienti di Oltretevere, si trasferirà anche una parte dell’attuale «famiglia» pontificia: alcune delle Memores Domini, le consacrate di Cl che hanno prestato servizio nel suo appartamento in questi anni. E per un certo periodo, nell’appartamento attualmente in fase di ristrutturazione, potrebbe trovare posto anche il suo segretario, mons Georg Gänswein.
«Non sarà in clausura», ha spiegato ieri padre Lombardi rispondendo ai giornalisti. «Non credo che debba essere considerato recluso in nessun modo - ha detto -. Avrà la sua normale libertà. Certo è una situazione inedita, vediamo come la vivrà. Non posso dire tutto quello che farà», ma «più volte lui ha detto di voler dedicare l’età anziana alla scrittura, allo studio e alla preghiera».
Il monastero, collocato lungo le mura che papa Leone IV (847-855) fece erigere nell’847 per proteggere la basilica di San Pietro dall’attacco dei Saraceni, nacque nel 1994 per volontà di Giovanni Paolo II il quale affidò alla religiose il compito di accompagnare, con le loro preghiere le attività del Pontefice e della Curia Romana. Le monache Visitandine, presenti dal 2009, hanno lasciato la struttura nel novembre del 2012 quando sono iniziati i lavori di ristrutturazione. Oltre al supporto spirituale le religiose hanno fornito al Pontefice i prodotti della terra coltivati nel grande orto del monastero: sulla tavola di Ratzinger arrivavano peperoni, pomodori, zucchine, cavoli e aranci.
L’orto è una delle parti più belle del monastero che si estende su quattro livelli con ambienti comunitari, dodici celle monastiche, un’ala nuova di 450 metri quadri, una Cappella, il Coro per le claustrali, la biblioteca, il ballatoio, una siepe sempreverde e una robusta cancellata per delimitare la zona di clausura. Dall’esterno la struttura appare semplice: il collegamento con l’ambiente circostante avviene attraverso una scalinata immersa nel verde ed un loggiato coperto; una siepe ed una cancellata precludono le zone di clausura all’introspezione; mentre due percorsi differenti, perimetrali consentono l’accesso dei fedeli al monastero, rispettivamente nelle zone della Cappella e della portineria. La cappella è spartana: le vetrate artistiche e il crocifisso dello scultore Francesco Messina la abbelliscono.
Papa Ratzinger ha più volte dimostrato di apprezzare il «Mater Ecclesiae», tanto da aver celebrato qui la messa in tre occasioni diverse: nel 2005, nel 2006 e infine nel 2009. Dal 13 maggio 1994 - giorno del tredicesimo anniversario dell’attentato subito dal Papa polacco in piazza San Pietro - il complesso ha ospitato quattro diversi ordini: fino al 1999 quello delle Clarisse, dal 1999 al 2004 quello delle Carmelitane, dal 2004 al 2009 quello delle Benedettine e dal 2009 al 2012 quello delle Visitandine. Dalla metà di aprile 2013, invece, l’inquilino più celebre: Joseph Ratzinger, il pontefice che diede le dimissioni.