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 2013  febbraio 12 Martedì calendario

SILVIO MI AVEVA PROMESSO UN POSTO, LO DENUNCIO

[Maurizio Grassano]

Il deputato Maurizio Grassano, ex leghista transitato nei gruppo “responsabili”, vuole fare causa a Berlusconi che gli aveva promesso una candidatura sicura alle prossime politiche nonostante i suoi guai giudiziari. Grassano ha una prova in mano da esibire ai giudici, una lettera firmata da Berlusconi, Denis Verdini e Mario Pepe il 9 dicembre 2010, quando, allora, era ancora solo indagato per truffa aggravata nei confronti del comune di Alessandria. Solo successivamente sarebbe stato condannato a 4 anni. Quel documento apre ora uno squarcio di luce sulle frenetiche trattative che garantirono,
con la fiducia del 14 dicembre, la sopravvivenza del governo Berlusconi per ancora un anno.
Ebbene, il Cavaliere aveva garantito un posto al Senato o alla Camera all’ex leghista approdato in Parlamento dalla presidenza del consiglio comunale alessandrino dopo le dimissioni del capogruppo del Carroccio, Roberto Cota. Grassano, poco dopo essere arrivato a Montecitorio, s’era prestato a passare nel gruppo dei “responsabili” in cambio della promessa alla ricandidatura.
«Silvio Berlusconi — si legge, testuale, in quella minuta riservatissima, conservata in cassaforte — nella qualità di presidente
del Pdl, si obbliga ad inserire l’on. Grassano nei primi 5 posti delle liste elettorali per la Camera nella circoscrizione Campania 2. Oppure nei primi 5 posti delle liste per il Senato della
Campania». «In caso di cambiamento della legge elettorale — viene precisato — l’obbligazione ad inserire nelle liste elettorali di Camera e Senato rimane la stessa,
purché la soluzione garantisca l’elezione dell’on. Grassano».
«Quanto sopra scritto — prosegue la lettera impegno di Berlusconi — è confermato anche nell’ipotesi dell’eventualità che l’on. Grassano venga condannato nel procedimento penale in svolgimento ad Alessandria del quale sono a conoscenza». «Garantisco, inoltre — conclude la missiva — che non c’è alcun veto da parte dei vertici della Lega Nord». Ora che non è stato candidato, Grassano vuole fare causa a Berlusconi e ha dunque dato mandato a un legale di presentare un esposto in procura e di fare una citazione contro il leader del Pdl per risarcimento danni.
Ma com’è possibile che Berlusconi
non abbia mantenuto un impegno con un deputato sottoscritto addirittura davanti a due testimoni? «In una situazione di normalità — spiega uno dei tre firmatari del documento riservato, il deputato Mario Pepe, nel frattempo ricandidato in Campania — il patto sarebbe stato rispettato ». «Ma oggi — spiega — è cambiato il mondo. Tre esponenti del pdl del calibro di Scajola, Dell’Utri e Cosentino sono stati sacrificati e non candidati perché considerati “impresentabili”. Come poteva pensare, Grassano, che Berlusconi facesse eccezione proprio per lui che, nel frattempo aveva subito una
condanna?».