Greta Sclaunich, CorrierEconomia 11/02/2013, 11 febbraio 2013
SOCIAL- IL COLPO FORTUNATO DI RAMY: RITAGLIARE LE NOTIZIE PER YAHOO!
Dalla Primavera araba a Yahoo! in poco più di un anno. Snip.it, il social network basato sulla condivisione di notizie dal web, è nato nella primavera del 2011: Ramy Adeeb, il fondatore, lo aveva inventato per raccogliere, organizzare e diffondere informazioni sul movimento di protesta che nell’inverno precedente aveva infiammato i Paesi arabi. Per farsi notare (e acquisire) da Yahoo!, alla piattaforma sono bastati 14 mesi: lanciata nel novembre 2011, a metà gennaio 2013 ha chiuso i battenti. Sulla homepage del sito resta solo un euforico comunicato con cui lo staff annuncia l’acquisizione, ringrazia gli utenti e promette «nuove avventure» sotto l’insegna del colosso di Sunnyvale.
La strategia
Snip.it non è la prima (e forse non sarà l’ultima) start-up a entrare nell’orbita di Yahoo. Merito della strategia di rilancio dell’amministratore delegato Marissa Mayer che, al timone della società da poco più di sei mesi, ha deciso di rafforzare i principali settori di interesse. Social network inclusi: come ha sottolineato Mike Kerns, vicepresidente dell’area prodotto di Yahoo, «leggere e condividere contenuti è una delle abitudini quotidiane più importanti per molte persone nel mondo. Con Snip.it vogliamo rendere questa pratica giornaliera sempre più piacevole».
Ramy Adeeb vive a San Francisco, ma è nato in Egitto. L’idea di Snip.it gli è venuta durante la Primavera araba: cercava un modo per condividere i contenuti sul movimento che trovava in Rete e sui social, senza incappare in continuazione in foto di piatti da gourmet o video di gattini. Ritagliare le informazioni interessanti e organizzarle in una piattaforma, così nasce l’idea del sito il cui simbolo è un paio di forbici azzurre. Dietro alle scrivanie di Snip.it all’inizio c’erano due persone, ora dieci. Posano sorridenti in una foto ricordo sulla homepage del sito, sotto il comunicato che annuncia l’acquisizione da parte di Yahoo!. Operazione che è una sfida, sia per il team di Snip.it che per Sunnyvale: se i vertici della società si aspettano dalla piattaforma la svolta social, la start-up vede nella partnership potenzialità di crescita e miglioramento. «Il nostro obiettivo è fare diventare le news sempre più condivise e Yahoo!, con il suo mezzo miliardo di visitatori mensili, è la piattaforma giusta per raggiungerlo», spiega Adeeb. Se immagina Snip.it tra cinque anni, la vede come «un’azienda con centinaia di impiegati e dieci milioni di visitatori quotidiani, ma con lo stesso spirito aperto con cui è nata», ha inoltre dichiarato di recente.
I risultati
A due mesi dal lancio la piattaforma contava 7 mila iscritti, il 40% dei quali attivi. Nel settembre 2012, il numero di utenti attivi era salito a 20 mila e il tempo medio passato da ciascuno sul sito era di 12 minuti. Buoni risultati, ma le potenzialità non mancano. Probabilmente a Yahoo! la pensano allo stesso modo. Per aggiudicarsi il sito, pare che abbiano staccato un assegno tra i dieci e i 15 milioni di dollari, dicono le indiscrezioni.
Del resto lo shopping di Marissa Mayer è iniziato in ottobre con l’acquisizione di Stamped. La start-up, fondata da tre ragazzi a New York, aveva inventato un’app per iPhone che permetteva di condividere consigli sui propri interessi. Dai ristoranti ai libri, dalla musica ai film, con un’unica avvertenza: il numero di consigli era limitato. In dicembre è stata la volta del servizio di videochat per mobile onTheAir. La start-up era stata lanciata da soli nove mesi, ma quello che aveva attirato Sunnyvale era il suo potenziale video e la possibilità di usarla per rivaleggiare con gli hangout (le dirette in streaming tramite chat) di Google+, il social di Mountain View.
Con Stamped e onTheAir, Yahoo ha potenziato l’area mobile. Snip.it, invece, punta a rafforzare il settore dei social. Per il momento, però, le homepage dei rispettivi siti ospitano solo comunicati di arrivederci o rimandano al sito di Yahoo!. La sfida per le tre aziende è ripartire da zero.
Greta Sclaunich