Concetto Vecchio, la Repubblica 9/2/2013, 9 febbraio 2013
LO SCERIFFO GENTILINI “MI RIPRENDO IL COMUNE È IL MIO VENTENNIO”
«CAPITO,
ragasso?
In-di-ca-to dalla base. Dal po-po-lo».
Giancarlo Gentilini, davvero si ricandida a sindaco di Treviso?
«Certo, e col cacchio che mi ha scelto il Maroni o il Bossi».
Pensa che questo popolo a 84 anni la rieleggerà?
«Ovunque mi accolgono con ovazioni: “Signor sindaco non ci abbandoni!”. Dal ‘94 non ho fatto un giorno di ferie: l’unico, vero, originale sceriffo, non come certi sceriffini...».
Con chi ce l’ha?
«I Tosi, i Bitonci, hanno sposato il mio Vangelo — ordine, disciplina, rispetto delle leggi — ma come ha ben detto il Maroni, il numero uno son mi».
Vent’anni al governo, come quell’altro...
«Me lo ricordo il Duce. Avevo 9 anni, montavo la guardia alla Gioventù italiana del Littorio, il cuore mi batteva forte, e poi lui arrivò per inaugurare l’aeroporto. C’era una folla oceanica!».
Anche lei crede alla favola del bravo statista?
«Vorrei vederlo chi non dice che ha fatto anche cose buone...».
Cose buone, il Duce?
«...le paludi pontine, la gioventù, le pensioni, eccetera, poi, certo, ha sbagliato in maniera eclatante... Ma anche quello lì, Stalin, probabilmente fece cose buone...».
Stalin?
«Solo che delle sue mostruosità nessuno parla, varda ti!, e io vedo ancora sfilare la falce e martello per le strade della nazione italiana... ».
Riproporrà la riapertura delle case chiuse?
«È un mio pallino. A Belluno, durante la naia, ci mettevamo in fila: faceva parte di una civiltà. Mentre oggi c’è tutta questa pruderieee...».
La chiama pruderie?
«Ogni donna è arbitro del suo corpo, ma va tutelata, da un punto di vista sanitario e della legislazione. Io sono per togliere i soldi a chi si arricchisce alle spalle delle ragazze....».
È vero che ha dichiarato guerra alle nutrie?
«Stanno demolendo gli argini dei corsi d’acqua, pesano 14-15 chili, si mangiano i campi di mais, il nostro radicchio rosso...».
Gli animalisti l’hanno attaccata?
«Si sono presentati con uno striscione “Giù le mani dalle nutrie”, perché avevo detto che avrei imbracciato il fucile».
Il fucile?
«Certo...».
Contro le nutrie?
«Che le allevino nelle loro stanze!».