Gianluca Paolucci, La Stampa 11/2/2013, 11 febbraio 2013
“LA REAZIONE DELLA POLITICA HA CREATO I DANNI PIÙ GRAVI”
[L’ad Viola: slealtà da alcuni concorrenti, il peggio è passato] –
«N on le nascondo che sono molto irritato per gli attacchi subiti e per il trattamento che viene riservato alla terza banca italiana», dice Fabrizio Viola, amministratore delegato di Monte dei Paschi di Siena. Viola, da un anno vertice operativo dell’istituto senese, si concede la prima giornata tranquilla dopo tre settimane di fuoco, che hanno visto la banca da lui guidata al centro della più grave crisi bancaria del dopoguerra. «Mi scusi, ma questa definizione già non la condivido - interrompe Viola - Vorrei che fosse chiaro che i fatti di cui si parla sono il risultato del lavoro di pulizia dell’attuale management e dell’operazione trasparenza avviata dal medesimo. Inoltre - prosegue - vorrei anche fosse chiaro che i numeri reali, quelli comunicati dal Cda, sono relativi rispetto alle dimensioni della banca e riguardano operazioni effettuate almeno 4 anni fa. Ho sentito cifre che non hanno alcun senso e termini che rasentano la diffamazione. Tra l’altro, non mi pare che Mps sia l’unica banca che ha avuto a che fare con i derivati. E anche se lo abbiamo detto in ogni modo ma nessuno sembra farci caso, il problema non sono i derivati: le ristrutturazioni di Santorini e Alexandria non sono derivati nel senso più diffuso della parola, ma finanziamenti a lungo termine».
Però la vicenda è esplosa a poco più di un mese dalle elezioni, e questo non giovato certo alla serenità generale. «La reazione da parte della politica e dei media non ha avuto rispetto della banca e delle migliaia di persone che ci lavorano. E’ stata la strumentalizzazione l’elemento che ci ha danneggiato di più. Infatti stiamo lavorando con i legali per tutelare l’immagine della banca nei confronti dei clienti, dei dipendenti e degli azionisti». Ma comunque finisca questa storia lascerà una strascico dal punto di vista reputazionale e di fiducia dei clienti da ricostruire. «Guardi, abbiamo sei milioni di clienti. Qualcuno se n’è andato, certo, ma la stragrande maggioranza sono rimasti. Non sono in discussione né la reputazione attuale della banca né la sua solidità».
Ma questi ultimi giorni sono stati molto difficili per la rete, per quei dipendenti che vivono a contatto con la clientela. «Spesso si sono dovuti raffrontare con notizie false, che però nel clima generale hanno creato allarme tra la clientela. Spesso hanno dovuto reagire agli effetti di notizie false che però nel clima generale hanno creato allarme. Quello che abbiamo fatto fin dall’inizio è stato di muoverci con un approccio razionale e tempestivo. Abbiamo creato una task force interna che presidia l’informazione 24 ore su 24, raccoglie le domande che arrivano dalla rete degli sportelli, fornisce le risposte e pianifica le azioni conseguenti. Abbiamo rafforzato la comunicazione interna. Venerdì scorso ho terminato un ciclo di conference call che ha coinvolto circa 4500 colleghi operanti nella rete. Inoltre, tanto il presidente Alessandro Profumo che il sottoscritto abbiamo intensificato la nostra presenza su tutti i media, dalla tv a internet, soprattutto per poter comunicare direttamente con i nostri clienti».
E mentre il «caso Montepaschi» riempiva le prime pagine, qualche concorrente avrebbe cercato anche di approfittarne. «Sì, mi sono stati segnalati vari casi di concorrenza sleale. Vedremo cosa fare». Con l’emissione dei Monti bond, che porterà nelle casse dell’istituto oltre 4 miliardi di risorse pubbliche, la situazione dovrebbe stabilizzarsi: «Dopo il Cda di mercoledì scorso resta una serie di adempimenti formali che spettano soprattutto al ministero del Tesoro. L’auspicio è che l’erogazione avvenga in tempi brevi, al fine di eliminare qualsiasi incertezza che possa influenzare il mercato». Anche sui Monti-Bond, Viola ci tiene a fare una serie di precisazioni: «Intanto sono un prestito oneroso, come peraltro ha sottolineato lo stesso governatore della Banca d’Italia Visco, sul quale Mps paga interessi anche elevati e che intendiamo rimborsare. Secondariamente ci servono per soddisfare i criteri di capitale fissati dall’Eba».
Nessun salvataggio con i soldi dei cittadini, precisa l’ad: «Per quanto riguarda la patrimonializzazione della banca, noi siamo abbondantemente sopra gli attuali requisiti regolamentari. Infatti, lo stress test effettuato dall’Eba considerava il patrimonio al netto delle minusvalenze sui titoli di stato in portafoglio. Se pensiamo che i titoli di stato saranno rimborsati alla scadenza, come sono certo, non ci saranno problemi neanche per Mps». Forse l’aver puntato tanto sui Btp non si è rivelata una scelta azzeccata. E neppure i contratti che ne vincolano il possesso a lungo termine. «Continuo a non voler parlare della gestione passata, fatta eccezione per il problema del portafoglio finanziario. La struttura e la durata di tale portafoglio indicano una scelta professionalmente non corretta». Di queste tre settimane di fuoco restano anche cose positive: «La principale è stata l’attaccamento alla banca e il comportamento dei dipendenti. In molti hanno gestito la relazione con i clienti in maniera straordinaria». Il peggio è passato, dottor Viola? «Direi di sì».