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 2013  febbraio 09 Sabato calendario

PRIMA ESIBITA, ORA NASCOSTA LA FIDANZATA PASCALE BOCCIATA DAI SONDAGGI

Non c’è niente da fare: il Silvio Berlusconi boy friend non funziona. Non piace per niente e molto meno del Silvio Berlusconi restitutore dell’Imu o del Silvio Berlusconi salda trincea contro i comunisti. E così la simpatica Francesca Pascale s’è dovuta far da parte. Adieu. A casa a far la calza. Anche giovedì sera, all’Auditorium di via della Conciliazione a Roma, dove il Caro Leader ha presentato le liste elettorali, la ragazza non c’era (come la povera Fiorella Rubino Ceccacci, terrorizzata all’idea di dover ulteriormente dettagliare sulle sue prestazioni artistiche ai tempi di Tinto Brass). E per quali ragioni si è obliterata la donna titolare dell’esclusiva sul presidenziale ardore? I sondaggi: li fa andare giù. Anche la foto-manifesto anticipata da Dagospia, coi piccioncini dagli occhi a forma di cuore, è stata riposta in un cassetto, quello di Alfonso Signorini, secondo i pettegolezzi sfrenati.

Breve riepilogo. Il 16 dicembre, domenica pomeriggio, il capo del centrodestra fu ospite di Barbara D’Urso su Canale 5 per una delle più memorabili interviste della pluridecennale storia della tv. La D’Urso pose la domanda con gradevole piglio da ballatoio: «Presidente, mi si è fidanzato?». E lui sì che si era fidanzato, con una fanciulla «bella dentro e fuori», come precisò in purissimo sentimento ginnasiale. È che gli informali sondaggi di Alessandra Ghisleri (che difatti nega di averne condotti su temi amorosi) avevano individuato il punto debole dell’eterno ritorno: il recente passato semi-postribolare del candidato. Lui spiegò, quel pomeriggio, indugiando sulla perdizione cui capita che un uomo precipiti quando sperimenta il buio dell’anima. Era un periodo nel quale ero abbandonato da tutti - raccontò spoglio ad ogni pudore - ed era in corso la separazione da Veronica. «Mi sentivo solo». Ora non più, aggiunse. Ora non sono solo, ora c’è Francesca Pascale. Fornì anche i dettagli del fatale incontro. La signorina era fra le animatrici del gruppo “Meno male che Silvio c’è”, partecipò anche al coro dell’omonimo brano e volle dimostrare il genuino trasporto noleggiando un aereo che sorvolasse la villa sarda del presidente con la scritta «Silvio mi manchi».

Dunque non solo farfalle nella pancia, ma anche qualche praticità. Si riteneva che un Silvio seriamente accoppiato facesse bene ai sondaggi. Un dubbio era però già evidente allora: funzionerà come first lady una di ventisette anni, quarantanove meno del ganzo, per quanto di «principi morali saldissimi»? Non restò che provare, dopo avere scartato tutte le altre ipotesi. Prima: una fidanzata coetanea o pressapoco sarebbe stata comica. Secondo: una sulla cinquantina non era comunque credibile. Terzo: e una sui primi quaranta o ultimi trenta? Forte sapore di presa per i fondelli, comunque. E così, andasse per la Pascale. Forse le immediate biografie giornalistiche non giovarono. Di sicuro non contribuì alla prestigio della fidanzata la diffusione del video di TeleCafone nel quale lei ballava in bikini sul ritornello «i’ calipp’ e tu te ’ngripp’», naturalmente assaporando l’equivoco ghiacciolo. Infine l’inappellabile responso delle indagini demoscopiche: come donna su cui appendere il cappello, la Pascale non ha il quid. E forse non ce n’è una al mondo capace di ridurre Berlusconi alla monogamia, neanche in ipotesi.