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 2013  febbraio 10 Domenica calendario

I SEGRETI DI CIPOLLINI

I primi contatti tra Mario Cipollini e il dottor Eufemiano Fuentes risalgono al 2001. E tra le 7000 pagine dell’Operacion Puerto compaiono altre tre tabelle di preparazione, compilate dal medico spagnolo per il velocista lucchese: sono riferite alle stagioni 2001, 2003 e 2004, oltre a quella del 2002 che «La Gazzetta dello Sport» ha presentato ieri in esclusiva. Il 2002, cioè la stagione indimenticabile per Re Leone: vinse Sanremo, Gand-Wevelgem e Mondiale.
DALL’EPO AL SANGUE
COME ARMSTRONG
Gli anni sono importanti: già il 2002 era la testimonianza che Cipollini frequentasse Fuentes (e il sistema delle sacche di sangue) con almeno due anni di anticipo rispetto ad altri, come per esempio Ivan Basso. E il 2001 è lo stesso periodo in cui Armstrong e il suo gruppo, guidato dal medico Michele Ferrari (al fianco per anni anche di Cipollini), passa dall’Epo (eritropoietina) alle trasfusioni di sangue. Troppo rischioso usare l’Epo, dopo che a Sydney 2000 debuttò il metodo per trovarla nelle urine.
IL NUMERO DI TELEFONO
SUL RETRO DELLA SCHEDA
Torniamo alle tabelle. Nel 2001 Fuentes indica le gare di preparazione al Giro d’Italia: Aragona, Trentino e Romandia. Si parte il 19 aprile con 9 giorni consecutivi di Epo (8500 unità), seguite dal primo prelievo di sangue il 27 aprile. Un periodo di ormone della crescita, e ancora 4500 unità di Epo sino alla conclusione del Romandia. In totale, quindi, 13 mila unità di Epo per il Giro. E il primo giorno, il 19 maggio, compare la famigerata «R», cioè reinfusione di sacca di sangue. Cipollini viene indicato, in alto a destra del foglio, con la sigla «CP». Sul retro, il numero di telefono di casa del velocista a Lucca, dove riceveva i fax spediti dal medico spagnolo. Guarda caso, lo stesso numero che compare sulla tabella riferita al 2002.
IL SISTEMA DIVENTA
PIU’ SOFISTICATO
In quell’anno, il sistema diventa più articolato e sofisticato. Per i suoi impegni agonistici, Cipollini riempie e svuota 13 sacche di sangue, tra prelievi (6) e reinfusioni (7). Prima del Mondiale del 13 ottobre, avrebbe fatto due sacche: il 22 settembre e il 9 ottobre, a 4 giorni dalla gara. Il 2003 è un altro passo in avanti. Ormai identificato da Fuentes con il codice «Maria» (non era infrequente che, per il medico, un atleta avesse più di una sigla o pseudonimo), Cipollini inizia il trattamento il 7 dicembre 2002 con il prelievo di due sacche di sangue. Prosegue un mese dopo con due estrazioni e due reinfusioni lo stesso giorno (l’8 gennaio) prima di cominciare un trattamento di 11 giorni di anabolizzanti; quindi ormoni (HM).
A febbraio, ancora una doppia estrazione-reinfusione (il 6 febbraio), poi ormoni della crescita a giorni alterni, l’IG (un altro tipo di ormone della crescita). La doppia estrazione-reinfusione si rivede ancora il 2 marzo, con due reimmissioni di sangue prima di altrettanti appuntamenti importanti: il 12 marzo per la Tirreno-Adriatico, il 19 marzo tre giorni prima della Sanremo. Gara che vinse Paolo Bettini, ma in cui Cipollini andò più forte persino del 2002. La tabella è cruda: 16 sacche per preparare la Classicissima. E in totale, dal 7 dicembre 2002 alla vigilia del Giro d’Italia (8 maggio 2003), Cipollini avrebbe proceduto all’utilizzo di ben 25 sacche: in 5 mesi.
Ci siamo soffermati su queste due stagioni perché sono le più significative dell’ultima parte della carriera: nel 2003 Mario conquistò il record di 42 tappe al Giro. Il 2004 si chiude dopo 6 tappe del Tour, e a marzo 2005 «Cipo» appende la bici al chiodo, più il rientro per un mese nel 2008.
GIUSTIZIA SPORTIVA E PENALE
CHE COSA RISCHIA
Che cosa rischia Cipollini? Nulla dal lato penale, per la legge antidoping 376/2000 i reati sono in prescrizione dopo 5 anni. Per la legge sportiva è diverso (la prescrizione scatta nel momento in cui si è a conoscenza del fatto): la Procura antidoping Coni deve acquisire le carte, valutare i tempi dei fatti ed eventualmente convocare Cipollini. In quanto non tesserato, Mario può non presentarsi. L’eventuale deferimento sportivo è al Tna, il tribunale nazionale antidoping, e il ricorso al Tas, il tribunale arbitrale. L’iter è uguale a quello per la vicenda Armstrong: solo dopo il Tas, le carte passerebbero all’Uci, la federciclo mondiale, che ha la titolarità sportiva sulle corse vinte, come Sanremo e Mondiale, e può revocare quei successi. Così come soltanto alla fine di tutto si potrebbe aprire un procedimento civile per una richiesta di risarcimento danni d’immagine contro Cipollini.
Intanto domani riparte il processo dell’Operacion Puerto, con testimonianze giurate di corridori importanti: Ivan Basso (in teleconferenza da Tenerife, dove si sta allenando) e il tedesco (pentito) Jorg Jaksche, molto atteso. Ana Muñoz, direttrice dell’agencia spagnola antidoping, spiega: «Una volta finito il processo penale, inizieremo noi in ambito sportivo. Ho grande fiducia che, chiuso il procedimento, la giudice metterà a disposizione tutto il materiale raccolto nel corso dell’inchiesta. Il nostro impegno è massimo, e ieri è stato per la prima volta ufficialmente riconosciuto dalla Wada. E lo faremo senza guardare alla nazionalità: per me gli sportivi sono tutti uguali».