Ettore Bianchi, ItaliaOggi 8/2/2013, 8 febbraio 2013
L’INDIA È L’ELDORADO DELLE ARMI
L’India è un mercato molto promettente per gli armamenti. In questi giorni il paese asiatico ospita la rassegna Aero India, che si tiene a Bangalore, alla quale partecipano le industrie del settore provenienti da 30 nazioni. La domanda militare si è innalzata in un paese che, da un lato, vede crescere numericamente la classe media e agiata e, dall’altro, continua a convivere con enormi sacche di povertà.
Eppure l’India, con i suoi mille contrasti, è da tempo una potenza atomica.
Le relazioni con altri colossi asiatici, come Cina e Pakistan, sono tese. Ecco perché il programma di difesa militare ha subìto un’accelerazione. Soprattutto per ammodernare i sistemi e le tecnologie. D’altro canto, Delhi importa quasi il 70% del suo materiale bellico e ha superato la Cina, diventando il primo importatore di armi del pianeta e manifestando chiaramente la volontà di sostituire i materiali ormai obsoleti.
Un esperto militare chiarisce che l’India è l’unica realtà dell’area asiatica che, grazie alla sua grandezza e alla sua importanza, è in grado di resistere a Pechino facendo, anzi, da contrappeso e garantendo una certa stabilità. Perciò Delhi ha il sostegno implicito degli americani, degli europei e dei russi, pronti a collaborare per dotarla di un’industria che le permetta di ridurre il distacco con il suo forte concorrente.
La negoziazione dei contratti comporta, come compensazione, una grossa fetta di attrezzature da realizzare in loco, fino al 50% del totale, oppure l’impegno per il trasferimento di tecnologia. Perciò bisogna trovare partner locali in grado di produrre adeguatamente. Dal 2004 l’India ha favorito lo sviluppo del settore privato, ma il processo avanza molto lentamente soprattutto a causa degli ostacoli regolamentari. Un’altra difficoltà è data da complessi itinerari amministrativi e burocratici. Il gruppo britannico Bae ha dovuto aspettare vent’anni per vedersi notificare, all’inizio degli anni 2000, un contratto per velivoli Hawk.
Se le opportunità non mancano, la concorrenza è agguerrita. Il costruttore di missili francese Mbda si è aggiudicato l’anno scorso una commessa da un miliardo di euro per 500 missili destinati ai Mirage indiani: si tratta del contratto più sostanzioso vinto da un’azienda francese negli ultimi dodici mesi. E Mbda ha altri 30 colloqui in corso. Antoine Bouvier, numero uno del colosso francese, annuncia che l’India, nel giro di qualche anno, diventerà il primo partner per l’export, mentre ora il 60% dei clienti stranieri è costituito dai paesi del Golfo.
I fornitori russi rimangono in prima posizione, seguiti da Israele, ma cresce il peso di Stati Uniti ed Europa. Questi ultimi sono presenti, in particolare, nelle gare per gli elicotteri. In ballo vi sono ordini per complessivi 8,8 miliardi di euro. La francese Dassault Avion tratta da circa un anno la fornitura di 126 aerei e si mostra ottimista sul buon esito delle impegnative negoziazioni.