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 2013  febbraio 08 Venerdì calendario

PERMUNIAN AL TELEFONO, GIORDANO IN RIUNIONE

Coup de théâtre

Francesco Permunian nel suo scatenato pamphlet romanzesco ( Il gabinetto del dottor Kafka, ovvero Piccolo memoriale illustrato di ombre e fantasmi , Nutrimenti) narra tra l’altro la telefonata con un funzionario di una importante casa editrice: che gli chiede di fare qualcosa di strano che attiri l’attenzione, quantomeno un coup théâtre , se proprio vuole pubblicare. Detto fatto, scrive il romanziere, «ho impugnato per bene la cornetta telefonica e me la sono piazzata all’altezza del buco del culo, dopo di che ho provveduto a scaricarci dentro una scoreggia così tremenda da far ammutolire il mio interlocutore». Convincendolo, peraltro. Ma solo nella finzione letteraria. Nella realtà fu inevitabile rottura. Quanto alla casa editrice investita dal reboato dell’aperta tromba (per dirla col milanese Parini), tutto fa pensare che fosse la milanese Rizzoli.

L’editor buono

Paolo Giordano, best seller mondadoriano, dedica sulla Lettura un ampio pezzo alla biografia di Max Perkins, «l’editore dei geni» (di Andrew Scott Berger, Elliot), ovvero l’uomo che allevò Fitzgerald, Hemingway, Thomas Wolfe. Teorizza la figura dell’Editor Sufficientemente Buono, e riflette sull’oggi: «Mi è capitato di prendere parte a riunioni editoriali in cui, prima di spendere anche una sola parola di circostanza per la sostanza del libro in esame, la discussione si incastrava sulla necessità assoluta di conquistare il regno di Facebook». E con gente intenta a ripetere «così tante volte in una sola mattina la parola digital da farmi venire il dubbio che il loro fosse più che altro un esercizio linguistico». Cronache di Segrate? Saperlo. Anche l’autore è Sufficientemente Buono.

A volte ritornano

A volte ritornano, e non solo per le elezioni. In Germania trionfa un romanzo satirico dedicato a Hitler che si risveglia nel 2011 a Berlino dopo un lungo sonno. 400 mila copie, in testa alle classifiche. L’autore, Timur Vernes, lo spiega così: «È il mostro grazie al quale noi tutti possiamo pensare di essere differenti - dice al Guardian - . Ma in realtà continua ad affascinare la gente, proprio come allora». «E se tornasse oggi aggiunge - avrebbe qualche chance di successo». L’unica speranza è che non parli sulla base dei sondaggi.