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 2013  febbraio 08 Venerdì calendario

IL CACCIATORE DI PLAGI SULLE TRACCE DELLA MERKEL

[Sul Web è il “Goleador”: “Mi pagano per smascherare chi truffa”] –
Martin Heidingsfelder vorrebbe stendere Angela Merkel. Non in senso letterale, non, cioè, come faceva fino a un paio di decenni fa, quando giocava a football americano e arrivò terzo con la nazionale tedesca agli Europei del 1985 a Milano. No, oggi Heidingsfelder svolge un mestiere che negli Anni 80 sarebbe stato impensabile: il cacciatore di plagi. «Goalgetter» (goleador, questo il suo pseudonimo su internet) si procura le tesi di dottorato altrui – di politici, ma non solo - e va alla ricerca dei passaggi scopiazzati da altri testi. Non lo fa a titolo onorifico, bensì su commissione e a pagamento. Nel suo mirino c’è anche la tesi di dottorato di Angela Merkel sul calcolo delle costanti di velocità e decadimento degli idrocarburi semplici, presentata nel 1986 nell’allora DDR e valutata con «magna cum laude».

Un anno fa un committente gli ha chiesto di scoprire se la tesi della cancelliera contiene passi copiati, ha promesso alcune centinaia di euro per un’analisi preliminare e una lauta ricompensa in caso di successo. Chi è l’anonimo committente? Al telefono da Norimberga, Martin Heidingsfelder, ex iscritto alla Spd e oggi candidato alle regionali bavaresi e al Bundestag per i Pirati, spiega che non si tratta di un partito, ma non va oltre e non fa nomi. Questioni di riservatezza, nota. Nessuno vuole essere scoperto a sguinzagliare un cacciatore di plagi, tanto meno ora che il tema domina di nuovo il dibattito pubblico, dopo che l’università di Düsseldorf ha revocato il titolo di dottore al ministro dell’Istruzione e della Ricerca Annette Schavan.

Heidingsfelder ha fatto della caccia ai plagi un business: vive di questo – e guadagna bene. Nel 2011 ha contribuito a smascherare l’ex ministro della Difesa Karl-Theodor zu Guttenberg e ha creato di sua iniziativa la piattaforma «VroniPlag Wiki», che ha svelato tra l’altro i plagi compiuti dall’allora vice presidente dell’Europarlamento Silvana Koch-Mehrin. Poi, dopo uno scontro con altri «cacciatori», è uscito da VroniPlag e si è messo in proprio. Ha letto anche la tesi di Schavan e ha trovato scopiazzature in altri tre suoi libri. «È una copiatrice seriale, deve dimettersi subito», attacca.

Nella sua cassetta degli attrezzi c’è di tutto. «È come col vino: non si diventa esperti da un giorno all’altro. Così funziona anche per i plagi: col tempo si guadagna un certo fiuto». Lui in genere parte dalla bibliografia, passa allo scanner la tesi con un programma di riconoscimento automatico e poi effettua ricerche su portali come Google Books, oppure si rivolge alle biblioteche. In due anni ha analizzato circa 150 tesi e scoperto oltre una dozzina di plagi. Non c’è un committente tipico, rivela. Il suo tariffario: 50 euro per procurarsi una tesi e scannerizzarla, altri 100 per usare un programma di riconoscimento dei caratteri e correggere gli errori, 300 per un’analisi preliminare, 500 al giorno per ulteriori indagini.

Il suo obiettivo: «migliorare la qualità della ricerca scientifica». Ma è giusto chiedere dei soldi? Altri cacciatori di plagi, che fanno le loro ricerche a costo zero, lo criticano duramente proprio per questo. «Perché, c’è una ragione per lavorare gratis?», ribatte lui.

Intanto i lavori sulla tesi di Merkel sono sospesi. «Ho completato un’analisi preliminare e non ho trovato nulla», ammette Heidingsfelder. Né lui, che non ha un dottorato, ma una laurea in economia aziendale, né due professori – neanche loro esperti di fisica - cui ha chiesto aiuto. Se un committente dovesse però finanziare altre ricerche, è pronto a rivolgersi a un professore di fisica. Quanto costerebbe? «500 euro al giorno, ma nel caso di Merkel è un lavoro che non si fa in uno o due giorni».