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 2013  febbraio 07 Giovedì calendario

INTERESSI USA PER 740 MILIARDI


Il Congressional budget office (Cbo), l’Ufficio di bilancio del parlamento americano, ha rilasciato un rapporto secondo cui il deficit di bilancio aumenterà fino a tutto il 2023 «imponendo a un certo punto al governo di aumentare le tasse oppure ridurre i benefit e i servizi, oppure anche fare entrambe le cose». Il tutto solo per poter pagare gli interessi sul debito.
«Nel suo Rapporto annuale sul bilancio e le prospettive economiche», riferisce CbsNews, «il Cbo scrive che il debito pubblico nel 2023 segnerà un record rispetto a tutti gli altri anni dal 1951, arrivando al 77% del pil».
In confronto, la percentuale media del debito pubblico degli ultimi 40 anni è stata pari al 39% del pil. Di conseguenza, secondo il rapporto del Cbo, il governo federale dovrà affrontare costi crescenti a solo titolo di interessi, che alla fine della previsione decennale saranno più che raddoppiati. E questo presumendo che dal 2014 l’economia si rimetta in moto «al livello di crescita massimo sostenibile», che secondo le stime dell’Ufficio del Congresso potrà essere del «3,4% nel 2014 e una media del 3,6% all’anno dal 2015 a fine 2018». Scenario poco probabile alla luce dell’andamento recente dell’economia americana, che dal 2000 ha superato il 3% solo due volte: nel 2004 e nel 2010.
Anche con le previsioni ottimistiche del Cbo, i tassi di interesse sui Certificati del Tesoro Usa a dieci anni sono destinati a salire, secondo le previsioni dell’autorità congressuale, dall’attuale 2,1% al 5,2% nel 2017. Lo scorso dicembre il Dipartimento del tesoro aveva informato che l’interesse totale sul debito del governo federale corrispondeva a un tasso del 2.523%. Nel 2012, infatti, gli interessi sul debito sono ammontati a 265 miliardi di euro. Se i tassi in generale rifletteranno le previsioni del Cbo, gli interessi da soli raggiungeranno nel 2017 il trilione di dollari, poco meno di 740 miliardi di euro al cambio attuale.
Il debito corrente, da solo, imporrebbe interessi due volte e mezzo più alti dei livelli del 2012, ovvero 660 miliardi di euro. A questi si aggiungeranno altri 738 miliardi in costi per interessi sul deficit, previsti per gli anni fra il 2013 e il 2017. A meno di sorprese sui tassi, l’interesse sul debito diventerà così la terza voce di spesa del bilancio del 2017, subito dopo le pensioni e la sanità e prima della spesa per la difesa, la scuola e il welfare.
Se invece i tassi di interesse dovessero subire effetti inflazionistici o di crisi di fiducia, la voce potrebbe schizzare addirittura al primo posto. Ma nel 2017, osserva John Ransom su TownHall Finance, i problemi li dovrà risolvere un altro presidente. Il mandato di Barack Obama scade l’anno prima.