S. Can., Il Messaggero 6/2/2013, 6 febbraio 2013
«BEPPE RISPONDI». MA DA 30 ANNI LUI SI NEGA
Lo cerca da una vita, ma lui non le ha mai risposto. Ora Cristina Gilberti - la sopravvissuta della famiglia che nel 1981 perse la vita in un incidente mentre viaggiava nell’auto guidata dall’amico Beppe Grillo - dopo 30 anni decide di parlare. E lo fa con un’intervista a Vanity Fair, che suona come un disperato appello al leader del M5S. «Chiedo solo di incontrarlo E’ un gesto che devo a me stessa, ma anche ai miei genitori e a mio fratello».
L’incidente accadde a Limone Piemonte, in provincia di Cuneo. Il comico perse il controllo del suo fuoristrada, scivolando su un lastrone di ghiaccio. L’auto impazzita cadde in un burrone, ma prima del salto nel vuoto Grillo riuscì gettarsi fuori dall’abitacolo. A bordo con lui c’erano i genitori e il fratellino di Gilberti e un altro amico genovese. Solo quest’ultimo, dopo mesi di ospedale, è riuscito a salvarsi.
Cristina spiega di aver provato a contattare privatamente il comico genovese, ma senza successo. «Mi ha richiamato suo nipote e mi ha spiegato che tutta la sua famiglia aveva sofferto per l’incidente, che non era il momento di ritornare sull’argomento. Non cerco nulla, se non la verità e mi rifiuto di essere strumentalizzata da una politica in cui non mi riconosco, e dopo questa intervista non parlerò più».
Il leader del M5S per quel tragico incidente è stato condannato - con la conferma della Cassazione - a quattordici mesi (pena sospesa) per omicidio colposo. Ancora Gisberti: «La mia non è certo l’unica vita segnata da un lutto, la differenza è che nel mio caso, con i media che parlano continuamente di lui e del perché non si candida, e ogni tanto fanno anche vaghi riferimenti alla morte dei miei cari, dimenticare è impossibile». Prima di andare in stampa con questa storia, Grillo - informa Vanity Fair - ha rifiutato qualsiasi commento
S. Can.