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 2013  febbraio 04 Lunedì calendario

EQUIPAGGI A NOLEGGIO. E A VOLTE NESSUNO SA PARLARE IN ITALIANO

La scritta c’è ma non cattura l’occhio. Alitalia da sabato sera ha sospeso tutti i voli effettuati con la romena Carpatair. Fino a ieri pomeriggio era però possibile acquistare un biglietto online Pisa-Roma dal suo portale e registrare quelle poche parole: «Volo operato da Carpatair». Sito Alitalia, logo Alitalia, sigla Az e giusto sotto il dettaglio del volo quella scritta che risponde sì a un obbligo di legge europeo ma rischia di sfuggire.
Le lettere denuncia inviate da «passeggeri distratti» alle associazioni dei consumatori, da Altroconsumo a Federconsumatori, sembrano confermare questa impressione. E paiono anche essere l’una la copia dell’altra: «Il logo del biglietto, la divisa del personale al check-in, la livrea dell’aereo sul quale mi sono imbarcato: tutto mi parlava di Alitalia ma non ero su un volo Alitalia. L’equipaggio non sapeva nemmeno l’italiano. Sono stato truffato?».
La risposta è netta: se prenotando si è stati informati del fatto che il volo sarebbe stato operato da una compagnia diversa non c’è truffa. È solo l’effetto della liberalizzazione che permette alle compagnie di collaborare nelle forme più diverse per coprire tratte poco remunerative o periodi di traffico record: code sharing (voli in cooperazione), dry lease (noleggio del solo aereo), wet lease (noleggio del velivolo e dell’equipaggio). Il legame tra Alitalia e Carpatair appartiene a quest’ultima forma di partnership. «Il grande vettore noleggia dal piccolo aeromobile ed equipaggio e il piccolo risponde in tutto all’ente del suo Paese pur mantenendo standard di volo Ue» spiega Giuseppe Daniele Carrabba, Direttore centrale coordinamento aeroporti dell’Ente per l’aviazione civile. «Noi effettuiamo controlli sui documenti e ispezioni di rampa a sorpresa». Sotto la lente: «Le condizioni del velivolo e la presenza a bordo di almeno un membro dell’equipaggio che sappia l’italiano: siamo gli unici a prevedere questo obbligo».
Alitalia ha avviato la collaborazione con Carpatair la scorsa primavera. Anche il gruppo Meridiana Fly-Air Italy ha un accordo commerciale con Air Berlin per i suoi voli verso il Nord Europa. Come quelli da Firenze a Dusseldorf: «Operato da Air Berlin», si legge su un biglietto prova con partenza tra due giorni. «E il gruppo, per i voli interni verso Lampedusa e Pantelleria, si affida anche alla tedesca Avant Air» aggiunge Carrabba. «L’obbligo, per tutti, è di comunicare al passeggero chi effettua realmente il volo: lo prevedono le norme Ue». Un obbligo rispettato? «Nella maggior parte dei casi sì, anche se poi alcune scritte sono troppo piccole, oppure l’informazione nelle agenzie di viaggio non è sempre corretta. Resta il fatto che spesso il passeggero è esposto a informazioni che lo confondono».
La scritta in piccolo sul biglietto che dice una cosa e la livrea dell’aereo che ne dice un’altra. «Se compro Alitalia voglio comunque viaggiare con standard Alitalia, con hostess che parlino bene l’italiano e non sempre è così» afferma Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori. «Regolamento Ue e codice della navigazione prevedono che il viaggiatore sia sempre informato al momento della prenotazione — spiega Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo —. In realtà sappiamo che spesso non avviene o avviene solo al momento dell’emissione del biglietto o addirittura in aeroporto. In caso di mancata informazione il consumatore ha il diritto al rimborso del biglietto, a partire con un altro volo e al risarcimento del danno ma c’è un buco nella carta dei diritti del passeggero». E c’è una preoccupazione: «Che in tempi di crisi il wet lease porti a un ribasso a scapito della sicurezza». Una preoccupazione che condivide l’ex presidente dell’Unione piloti Massimo Notaro: «Ci sono mille piloti Alitalia a spasso pagati dalla collettività e formati con standard elevati. Tutte le major fanno più o meno ricorso alla collaborazione di piccole compagnie ma di qualità... Dopo cinque inconvenienti in due mesi bisognava per forza aspettare un incidente?». Alitalia ha replicato dicendo che il contratto con Carpatair consente sì un risparmio in due anni di nove milioni (grazie all’uso di aerei più piccoli su quelle tratte, che consumano meno) ma che la compagnia risponde comunque agli standard Ue.
Carlo Vaghi, professore del Centro di economia dei Trasporti della Bocconi, l’altro giorno è tornato da Monaco con un volo Lufthansa effettuato da Air Dolomiti: «La prova che il wet lease fa bene a compagnie e passeggeri. È però sconcertante che Alitalia abbia affidato a un vettore come Carpatair i voli su Pisa e Bologna. Se quelle rotte non si reggono garantendo servizi degni di Alitalia meglio cancellarle. La liberalizzazione non può andare a scapito del servizio».
Alessandra Mangiarotti