Claudio Gallo, La Stampa 2/2/2013, 2 febbraio 2013
I CINESI SI COMPRANO I TAXI DI LONDRA
Dal dopoguerra l’Inghilterra ha perso molti pezzi del suo antico primato ma non la fierezza, tanto che in un mondo che vive d’immagini, lo stesso orgoglio britannico è diventato un prodotto: se no perché i cinesi della Geely avrebbero dovuto comprare le fabbriche del vecchio cab nero, il taxi simbolo di Londra? La cosa non dovrebbe stupire più di tanto se si considera che Mini e Land Rover sono tedeschi, le scarpe Church’s di Prada, alcuni tra i più celebri club calcistici hanno padroni arabi, americani e russi, e il grattacielo più alto di Londra, lo Shard di Piano, è stato costruito con i soldi del Qatar.
Per 11,4 milioni di sterline l’azienda automobilistica cinese ha comprato impianti e attività della «Manganese Bronze Holding» che produce, con il marchio LTI, gli scarafaggi neri a quattro ruote che scorrazzano in ogni angolo della capitale.
Veramente l’attuale «Hackney Carriage», come si chiamava una volta, è già una versione rivisitata dell’icastico FX4, in buona parte prodotto dalla Austin, con un motore Land Rover diesel da 2495 cc (alcuni modelli montavano un diesel Nissan) che per il XXI secolo consuma e inquina decisamente troppo.
I cinesi sono arrivati al momento giusto, accolti come salvatori. La LTI di Coventry era in amministrazione controllata da ottobre e aveva già dovuto licenziare quasi la metà dei lavoratori. Con cupa ironia, la crisi era nata dal fatto che la fabbrica, che produce circa 2700 modelli l’anno, aveva dovuto richiamare 400 automobili per un grave difetto allo sterzo, un componente prodotto proprio in Cina.
Li Shu Fu, presidente della Zejiang Geely Holding, ha detto: «Abbiamo piani commerciali ambiziosi. Nonostante ci siano alcuni ostacoli da superare, siamo impegnati ad assicurare un futuro al business dei taxi neri».
La Geely, casa madre a Hanhzhou, non è la prima volta che fa le compere in Europa, essendo già proprietaria della svedese Volvo. Dal 2006 possedeva il 20% della Manganese che ha finanziato in questi anni con 18,6 milioni di sterline. Recentemente aveva rifiutato di mettere ancora mano al portafogli per affrontare la crisi. Ha preferito comprare.
Lo stabilimento di Coventry dovrebbe continuare a produrre cab per il mercato britannico, mentre in Cina saranno prodotti modelli con la guida a sinistra. Il sindaco di Londra, Boris Johnson è «deliziato» dall’acquisizione cinese: «Assicura la produzione - ha dichiarato - di un veicolo celebre nel mondo e istantaneamente riconoscibile, il simbolo di Londra». Roger Maddison dirigente sindacale di «Unite the Union» commenta alla Bbc: «La Geely ha dei piani ambiziosi. Speriamo sia un’altra Jaguar Land Rover con un sacco di investimenti. Qui a Coventry potrebbe nascere una vera storia di successo».
La sfida futura comporterà inevitabilmente la progettazione di nuovi modelli, ma è una strada in salita. Da tempo i giapponesi hanno disegnato modelli più razionali ed ecologici dell’attuale FX4S. Tra un anno dovrebbe debuttare sulle strade della capitale il Nissan NV200 che ha, per ora, tutti i più e i meno giusti per vincere la sfida.