Marco Zatterin, La Stampa 1/2/2013, 1 febbraio 2013
DROGHE, I NUMERI DEL MERCATO EUROPEO
Un rapporto dell’Unione europea sull’uso di stupefacenti afferma che il consumo delle droghe classiche ¬ come eroina, cannabis e cocaina ¬ è stabile se non in diminuzione. Intanto si vanno affermando le sostanze sintetiche e questo tiene alta la domanda. Cosa succede sul mercato continentale dello sballo?
Succede che, nonostante l’impegno delle autorità, la battaglia resta durissima. Il traffico risulta «fluido in modo crescente, dinamico e capace di reagire alle contromisure».
Qual è l’insidia maggiore?
L’eroina, scrive il documento redatto da Commissione Ue, Europol e Centro per il monitoraggio delle droghe e delle dipendenze, resta la questione cruciale. Provoca la maggior parte delle overdose. I consumatori di oppiacei sono circa 1,4 milioni e rischiano ancora più degli altri. Quasi 150 mila i tossici sottoposti un trattamento di riabilitazione ogni anno. La produzione mondiale di eroina nel 2011 è stata pari a 467 tonnellate, rispetto alle 396 precedenti. Italia e Regno Unito sono i paesi col volume dei sequestri più elevato. Noi siamo considerati una potente piazza di transito e consumo.
Cosa propone Bruxelles?
Di stringere i controlli interni e di cooperare maggiormente con i paesi terzi. La Turchia, ad esempio, è lo snodo cruciale della rotta balcanica sulla quale operano differenti tipo di organizzazioni criminali. Con quelle italiane in testa.
La droga più comune è la cocaina, vero?
Dopo la cannabis, sì. Il numero ufficiale di chi risulta aver consumato la polvere bianca nell’ultimo anno è di 4 milioni. Quello reale è probabilmente più alto, anche se gli indicatori parlano di un calo dal 2008. Spagna e Portogallo sono i principali porti di ingresso, ma nuove rotte stanno emergendo, come il Mar Nero e il Baltico orientale. I trafficanti hanno preso a nascondere le partite in prodotti ordinari, come abiti e divani. Le autorità hanno dovuto allargare la caccia anche ai laboratori secondari, dove si smontano poltrone per estrarre la “roba”.
Dove si «tira» di più?
Il consumo in Spagna, Regno Unito, Italia, Irlanda e Danimarca riguarda 1,7 dei 2,7 milioni di utenti stimati. È il 62%. Il numero dei sequestri ha toccato il massimo nel 2006 (120 tonnellate) ed poi è calato, complice anche la crisi.
Si vede ancora molta cannabis in giro. Il mercato cresce?
È certo lo stupefacente più consumato. Sono 80 milioni gli europei che l’hanno provato nella loro vita e 23 quelli che lo hanno fatto nell’ultimo anno. La statistica interessante è che l’Olanda, Paese dove le canne sono legali, è quello che ha sequestrato il maggior numero di piante. L’Italia è seconda con un milione di unità. Ora le tecnologie hanno massimizzato la produzione, l’offerta è cresciuta e il prezzo sceso. Il traffico di hashish, principalmente dal Marocco, rimane una grande insidia. I carichi arrivano anche con piccoli aerei. In Italia passa, e in parte resta, il 30 per cento dell’hashish europeo.
L’antidroga funziona?
Dal 2009 siamo terzi per sequestri (11 tonnellate nel 2011) dopo Turchia e Regno Unito. Le casse di cannabis sono in genere da 2,5 chili e mezzo. La merce intercettata vale però appena il 5 per cento del mercato locale.
Come andiamo con le sostanze sintetiche?
Le ultime analisi segnalano un ritorno della diffusione dell’ecstasy, una ampliata disponibilità della metamfetamina, una sempre maggiore sofisticazione tecnica delle pasticche, un qualità produttiva sempre di più alto livello. I signori della droga guadagnano e investono. L’anfetamina ha avuto nel 2011 due milioni di utenti (come l’ecstasy), 23 mila ricoveri in Europa, 74 mila incriminazioni. In Italia la prevalenza è bassa, mentre è al top in Belgio, Germania, Danimarca e Polonia. L’Olanda è la patria dei laboratori, anche se il traffico è globale. «Bisogna ridurre l’accesso ai precursori chimici», chiede il rapporto Ue».
Paura delle nuove droghe?
Si diffondono pericolose sostanza psicoattive che esulano dalle normative vigenti. Crescono rapidamente nel numero e nelle forme. Sono stimolanti spesso legali, potenzialmente con effetti catastrofici. Si trovano facilmente su Internet. Le sostanze più monitorate sono le phenethylamine (stimolanti e allucinogeni) le tryptamine (altro allucinogeno) e le piperazine (stimolante). Le informazioni sugli effetti sono limitate. Questo è il dramma.
Funziona la liberalizzazione?
A differenza degli olandesi, le autorità europee pensano di no. Wolfgang Gotz, direttore del Centro di monitoraggio, ammette che «il consumo della cannabis è diffuso, ma abbiamo tre milioni di persone che fumano tutti i giorni e hanno problemi psicologici che prima non c’erano. Si alza il numero di chi chiede un trattamento medico. È un fatto che non si può trascurare».
A CURA DI Marco Zatterin