Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  febbraio 01 Venerdì calendario

L’ANOMALIA DEI 230 MILIONI DI INTERESSI PAGATI AGLI SPAGNOLI


Una «anomalia». Così fonti investigative definiscono i 230 milioni pagati da Mps a Santander il 30 maggio del 2008 a titolo d’interessi sui nove miliardi di prezzo pattuito tra i due gruppi bancari per il pagamento di Antonveneta, l’istituto bancario comperato dai senesi. Nessuna maxistecca, ribadiscono ancora una volta le fonti interpellate che riportano la sostanziale aderenza tra pagamenti e previsioni dei contratti. Piuttosto, una «anomalia», appunto, rispetto a operazioni analoghe condotte in quel periodo. Condizioni previste dai contratti sui quali però sono in corso approfondimenti da parte del nucleo valutario della Guardia di Finanza di Roma che sta indagando insieme con la procura di Siena sulla vicenda. Al momento, il quadro che emergerebbe è quello con un compratore fortemente determinato ad acquistare a qualunque costo e un venditore che, forte di questo, impone condizioni estremamente vantaggiose per se stesso.

Il documento informativo
Secondo il documento informativo redatto da Mps al momento dell’acquisizione, l’interesse pattuito nel contratto d’acquisto era pari all’Euribor a tre mesi. E sempre secondo il documento informativo, Banco Santander aveva nominato Abn Amro come soggetto venditore «titolare di diritti e obblighi derivanti dall’accordo». Secondo quanto ricostruito, il pagamento viene effettuato con un unico bonifico verso Abn Amro il 30 maggio per un totale di 9 miliardi e 267 milioni di euro, comprensivi di commissioni e altri oneri.

Tra maggio 2008 e aprile 2009 (circa un anno e mezzo dopo l’annuncio e un anno dopo il closing) Montepaschi rimborserà poi per cassa a Santander Madrid e Abbey National - istituto britannico all’epoca controllato da Santander - le linee per il funding concesse ad Antonveneta dalla banca spagnola per oltre 7,6 miliardi di euro. Operazioni che sono state chiarite dall’attuale presidente Alessandro Profumo all’assemblea di venerdì scorso. Sempre il documento informativo del 2008 riporta l’assenza di una formale due diligence la verifica delle condizioni della banca, normalmente eseguita prima di concludere - che viene effettuata dopo l’accordo.

Nessuna due diligence sarebbe stata peraltro effettuata da Santander al momento dell’acquisizione di Abn Amro con il consorzio che comprendeva anche Fortis e Royal Bank of Scotland.

La replica di Santader
Sul tema Mps-Antonveneta c’è da registrare anche la prima replica da parte di Santander. «Tutte le cose che si sono dette sulla stampa non hanno alcun fondamento», ha detto il numero uno del gruppo spagnolo Antonio Saenz. Che ha anche aggiunto: «Come sarà dimostrato se verrà il momento». Saenz ha risposto alla domanda di un analista di mediobanca durante una conference call sui conti del 2012. aggiungendo che «per il Santander si è trattato di una operazione di uscita da Antonveneta in un momento in cui, va ricordato, il mercato italiano aveva molta voglia di crescere e di comprare». Saenz ha sottolineato che «era un altro ciclo, un altro momento, c’era a tutti gli effetti un altro mood».

Secondo i bilanci del 2008 di Santander, l’operazione Antonveneta porterà agli spagnoli una plusvalenza di 3 miliardi di euro, grazie ai 2,4 miliardi realizzati con la vendita a Mps della banca padovana e ai 600 milioni realizzati grazie alla cessione di Interbanca, comprata insieme al resto del gruppo Antonveneta e rivenduta subito alla banca olandese Abn Amro, che paga 894 milioni in precedenza versati ancora da Mps alla banca olandese. E quindi venduta successivamente agli americani di General Electrics.