Elsa Muschella, Corriere della Sera 01/02/2013, 1 febbraio 2013
LUNA, LA BERLUSCONI «RIBELLE» CHE SORRISE SULLE «CENE ELEGANTI» —
Che abbia una sua tenuta è evidente, online e dal giorno dopo: insulti e sfottò a parte, e ce ne sono stati, ha risposto educatamente alla valanga di complimenti post intervista senza ritwittarne neanche uno, e chiunque cinguetti sa quanto sia impossibile trattenersi. La sorpresa di vedere Luna Berlusconi alle Invasioni barbariche è che non è, ci fa: ha deciso di farci vedere che è capace di dare quelle risposte di pragmatica banalmente attese da ogni personaggio e poi di ritagliarsi almeno due o tre corner dai quali sganciarne altre, quelle ingegnose, che svelano invece persone perfettamente consapevoli del proprio ruolo e di com’è previsto che giri l’universo.
Per la sua prima risposta verità a Daria Bignardi, la nipote del Cavaliere non ha avuto bisogno di articolare concetti: un sorrisone spontaneo, imbarazzato e al tempo stesso autoassolutorio — in sostanza: davvero berlusconiano, nel senso scenografico del termine — di rimando alla richiesta sintetizzabile in «Apriamo uno spaccato familiare sul Bunga bunga che Silvio definisce cene eleganti ma di cui il mondo intero ha, in fondo in fondo, una sola opinione: come lo commentavate a casa?». Talmente divulgativa, la replica muta di Luna, da meritarsi l’applausone solidale e scrosciante del composto pubblico di La7. La seconda risposta — rivelatrice di cosa significhi nascere nella famiglia lombarda dell’imprenditore numero uno e crescerci per 38 anni — arriva quando la padrona di casa chiede: «Ci prova, da consigliere di amministrazione del quotidiano di famiglia, a smorzare i toni della campagna elettorale?». «E cosa devo fare, devo far vendere meno copie al Giornale?». Luna Berlusconi lo sa — ed è bene che lo sappia, considerato che questo è anche il suo lavoro, in aggiunta alla nuova società «Due B» che produrrà format tv per La5 e Deejay tv —: un quotidiano si fa per venderlo, mica per migliorare la società. È ormai lampante che abbia assimilato la legge di sopravvivenza dei Berlusconi teorizzata da suo papà Paolo (e s’immagina condivisa anche da sua mamma Mariella Bocciardo, ricandidata alla Camera con il Pdl): «È inutile competere con Silvio, è più bravo lui». E infatti non è che per ognuno di loro, a casa, ci sia gara: per influenza, per numero di aziende e patrimonio, per i processi, i matrimoni e le amicizie, anche solo per il senso dello spettacolo. Come il resto dei parenti, Luna è in televisione perché da una parte c’è sempre stato Silvio e dall’altra l’intera stirpe, ristretta o allargata: una famiglia che è la famiglia Berlusconi, con figli e nipoti che vedono il patriarca «5-10 volte all’anno» e vivono da sempre nel cognome e del cognome.
Del clan, Luna Berlusconi ha da tempo testato alcuni svantaggi — i traslocatori accolti gentilmente e che però le avrebbero dato fuoco alla casa se avessero saputo di chi è nipote; la necessità di doversi per forza raccontare attraverso parabole di collaudato appeal come l’adolescenza «ribelle» trascorsa a fare fotocopie in America per pagarsi gli studi d’arte — ma soprattutto ha imparato a gestirne i vantaggi, costanti sebbene intermittenti: i servizi su Chi con la cadenza dei suoi amori passati e presenti; l’impegno con le charity e i ritorni d’immagine per «Debra», l’associazione di cui è ambasciatrice per la ricerca sull’epidermolisi bolliosa, malattia genetica della pelle che l’ha colpita e che ha trasmesso alla figlia Rebecca; i ponti mai costruiti con l’antiberlusconiana famiglia Sylos Labini sulla quale scherza in prima serata avendo sposato il «ramo nero» Edoardo, attore, «Dei suoi parenti alla lontana non ne ho conosciuto manco uno, ora che c’è nostra figlia Luce, una mezzosangue, non so quanto son contenti».
Poi, certo, dall’ospitata sono partiti anche gli aneddoti canonici sull’argomento topico: «Ho lo stesso naso a patata di zio Silvio. Nel ’94, quando c’erano i cartelloni con la sua faccia, i compagni mi prendevano in giro, "Ecco la Luna senza capelli"»; «Con lo zio ho un rapporto bello, bellissimo. Lui è presentissimo, ci vediamo 5-10 volte all’anno, ai miei matrimoni c’è sempre stato e non è mai mancato perché sa quanto ci tengo»; «Sono percepita come una ragazza ricca? Beh, ho avuto la fortuna a 35 anni di essere entrata nell’azienda di mio padre e in altre società, però vivo del mio». Ma sono stati i suoi corner ad animare i commenti di mercoledì sera su Twitter — Gregorio Paolini, che di tv ne ha fatta tanta e tantissima ne capisce, ha scritto: «Comunque questa Luna Berlusconi c’ha le palle, ragazzi #invasionibarbariche #chapeau» —, gli stessi guizzi che ogni tanto lei si concede nelle interviste sul settimanale di famiglia: «Quando Edo ha fatto l’annuncio di matrimonio mio padre e zio Silvio gli hanno fatto pure la battuta: "Ma sei sicuro?". Ho una reputazione pazzesca, in famiglia. Da che pulpito, poi...».
Elsa Muschella