Carlo Antonio Biscotto, il Fatto Quotidiano 1/2/2013, 1 febbraio 2013
NELLE CASSE DELLO ZIMBABWE SOLO 200 DOLLARI
Nelle casse dello Zimbabwe, unico paese africano a crescita negativa e per di più con una inflazione altissima, restano la miseria di 217 dollari. La straordinaria rivelazione è stata fatta dal ministro delle Finanze, Tendai Biti, due giorni fa: “Le finanze pubbliche sono al momento in una condizione di assoluta paralisi”. Agli attoniti giornalisti, il ministro delle Finanze ha detto che sicuramente sui loro conti correnti personali c’erano più soldi che nelle casse dello Zimbabwe. E i ricavi della vendita dei diamanti? E l’annunciato rilancio economico? Tendai Biti non ha risposto. Ma sulle cause di questo fallimento è stato chiaro confessando che il tracollo è la conseguenza di 32 anni di rovinosa politica economica ad opera del dispotico capo dello Stato Robert Mugabe. Non bastasse, ha comunicato che non dispone delle risorse necessarie ad organizzare il referendum costituzionale e le elezioni generali in calendario quest’anno. “Chiederemo aiuto alla comunità internazionale, ma anche il governo deve fare la sua parte. Solo per le elezioni ci servono 104 milioni di dollari”, ha detto ai giornalisti sempre più sbalorditi.
SECONDO il Movimento per il cambiamento democratico (Mdc), di cui è segretario Tendai Biti, i proventi delle vendite di diamanti sarebbero finiti nei forzieri del partito dell’88enne Robert Mugabe che governa dispoticamente il Paese sin dal 1980, anno dell’indipendenza e che, stando ad alcune voci, sarebbe malato di cancro al pancreas. L’anno passato i proventi delle vendite diamantifere sono stati di 685 milioni di dollari di cui solo 40 girati al ministero delle Finanze.
“Si è parlato di una fantomatica ripresa economica di cui la gente non ha alcuna percezione”, ha detto McDonald Lewanika, direttore della “Crisis in Zimbabwe Coalition”. “Le dichiarazioni del ministro fotografano la realtà e dimostrano che l’economia del paese è in terapia intensiva.”.
Secondo quanto dichiarato dalle Nazioni Uniti, se si vuole evitare una catastrofe umanitaria, lo Zimbabwe quest’anno ha bisogno di 131 milioni di dollari di aiuti alimentari considerando che quasi due milioni di persone rischiano di morire di fame.