Michele Serra, l’espresso 1/2/2013, 1 febbraio 2013
Forme di pecorino nel bilancio Mps– Che a Siena la situazione fosse ormai fuori controllo era già emerso prima dell’ultimo Palio, quando Bertaccio, il cavallo della contrada del Cionco, si era presentato nel ristorante più caro della città in compagnia di due escort, pretendendo il tavolo più appartato, ordinando una balla di fieno tartufata e lasciando 2 mila euro di mancia
Forme di pecorino nel bilancio Mps– Che a Siena la situazione fosse ormai fuori controllo era già emerso prima dell’ultimo Palio, quando Bertaccio, il cavallo della contrada del Cionco, si era presentato nel ristorante più caro della città in compagnia di due escort, pretendendo il tavolo più appartato, ordinando una balla di fieno tartufata e lasciando 2 mila euro di mancia. La ferma presa di distanza del Pd senese («Bertaccio non è iscritto al nostro partito») non è bastata a sopire le polemiche, perché al cavallo del Cionco sono risultati intestati i due conti londinesi utilizzati per comperare Antonveneta. IL RETROSCENA Un comitato di esperti, formato da analisti finanziari e veterani del circo Medrano, sta cercando di capire come il Monte dei Paschi abbia potuto accumulare un buco così smisurato. Tutto è cominciato con l’acquisto del Credito di Munchausen, una banca fittizia inventata da quelli della contrada del Pero per fare una burla a quelli del Malangolo. Valutata 5 miliardi di euro da un notaio del Serpe che intendeva vendicarsi di un suo acerrimo nemico (uno del Capodoglio che gli aveva rubato il posto nel consiglio d’amministrazione del Monte), la finta banca venne messa ugualmente a bilancio per non fare brutta figura con quelli del Merlo e quelli della Fibbia, acerrimi rivali della governance del Monte da quando il loro cavallo, Biscarone, perse il Palio perché sbagliò strada imboccando a tutta velocità la superstrada per Firenze. IL TRACOLLO A questo punto Mps si ritrova ad aver pagato 5 miliardi di euro per una banca inesistente. Ricorre alle sapienti, raffinate alchimie della finanza moderna: cancella con un pennarello l’imbarazzante perdita e presenta ai soci un bilancio in ordine. Ma una segretaria del Fischione, per mettere in cattiva luce una sua collega del Cefalo, fa arrivare in consiglio il bilancio senza alcuna correzione. I consiglieri, tutti di contrade diverse, non se ne accorgono perché si stanno accapigliando sul risultato dell’ultimo Palio, vinto dalla Peppola dopo una sparatoria tra fantini. Viene così approvato un bilancio in rosso di 5 miliardi. È il tracollo. IL RIMEDIO Si decide di adottare anche a Siena le nuove tecnicalità tipiche della finanza internazionale: le stesse che hanno portato agli attuali, brillanti equilibri dell’economia mondiale. Si mette a bilancio qualunque cosa (derivati, debiti, forme di pecorino) pur di stupire gli azionisti e disorientare i revisori dei conti. Il commissario di Bankitalia arrivato a Siena nel 2009 per verificare che tutto sia in ordine muore in un tragico incidente: viene convinto dai dirigenti del Monte ad attraversare la contrada del Maglio vestito con il costume tipico della contrada del Passero. LA SVOLTA Il Pd comincia ad accorgersi che qualcosa non va. Due gli indizi più inquietanti. Il primo: Rosy Bindi scopre che sul suo conto corrente personale il Monte dei Paschi ha scaricato l’intero buco di 8 miliardi di euro, sostenendo che si tratta di interessi passivi sul mutuo contratto dalla stessa Bindi per il suo bilocale a Poggibonsi. Gli esperti mettono in guardia la Bindi: con gli attuali tassi applicati dalle banche, gli interessi passivi per chi acquista un bilocale possono arrivare al massimo al miliardo di euro. Dunque, ce ne sono sette di troppo. Secondo indizio: la Fondazione Monte dei Paschi annuncia a Bersani che intende presentarsi alle elezioni non al fianco del Pd, ma al suo posto, candidando alla premiership Battino, il fantino della Giovenca. È troppo: il Pd decide di intervenire. IL RIMEDIO Viene spedito a Siena, come nuovo presidente, Alessandro Profumo. Stenderà rapporto non appena sarà riuscito a entrare in città. Dorme in macchina nell’area artigianale fuori le mura e sta ripassando i nomi delle contrade con l’aiuto di Veleno, il fantino del Procione che si è offerto di fargli da guida a patto che lui accusi della bancarotta quelli del Gufo.