Franco Adriano, ItaliaOggi 29/1/2013, 29 gennaio 2013
LA PRIMA MISS PADANIA (1997) CORRE PER MONTI E CREDE NELL’ITALIA
«Credo nell’Italia, nel cambiamento e soprattutto in Monti», afferma oggi Paola Cantamessa, candidata alla Camera dei deputati in Piemonte all’ottavo posto nella lista Scelta civica con Monti per l’Italia. Ma ci fu un tempo in cui la responsabile per la zona di Chivasso di Italia Futura, il movimento di Luca Cordero di Montezemolo, oggi aspirante allo scranno di Montecitorio, competeva per una fascia non propriamente tricolore.
Un concorso di bellezza un po’ speciale dove non solo non ha sfigurato ma ha primeggiato. Paola Cantamessa, infatti, si è aggiudicata la fascia di Miss Padania nella primissima edizione «non ufficiale» del 1997. Una circostanza che oggi quasi più nessuno ricorda, anche perché nel palmarès del premio, che parte dal 1998, il suo nome non figura. Ma i commenti fra i leghisti furono entusiastici. Tant’è che il grosso successo della manifestazione indusse il Senatur ad ufficializzare il concorso di bellezza, ormai giunto alla sua sedicesima edizione. «Le ragazze che hanno partecipato alle selezioni in tutto il territorio sono state più di mille, da cui sono uscite le diciassette che hanno partecipato alla serata finale del 12 luglio 1997 a Laveno Mombello sul Lago Maggiore», riferisce il resoconto degli organizzatori, «ed è stato proprio Umberto Bossi a premiare le vincitrici nelle tre categorie: il titolo di Miss Padania 1997 è andato ex-aequo a Paola Cantamessa di 27 anni, altezza 1,72, misure 80-60-80 e Ninfa Giovetti, 22enne guardia padana, altezza 1,75, misure 86-67-87. Patrizia Ossola (altezza 1,68; misure 86-62-86) si è aggiudicata la fascia di Miss Camicia Verde ’97, mentre quella di Miss Sole delle Alpi 1997 è andata a Gladys Bounous (m 1,81) che ha poi vinto anche il titolo italiano di Miss Maglietta Bagnata». Dalla passerella al corridoio dei passi perduti del transatlantico della Camera, Cantamessa intende battersi per portare le donne «al centro» dell’economia: «Perché nei Paesi in cui è così», spiega, «il prodotto interno lordo vale almeno 1 o 1,2 punti in più».