Filippo Facci, Libero 30/01/2013, 30 gennaio 2013
PREMIER LEAGUE
«Il Milan ha comprato Balotelli e io allora voterò Berlusconi, urgh». Ecco, diciamo che un tizio del genere, uno che ragiona così, io vorrei proprio conoscerlo. Lo scrivo perché diamo tutti per scontato, ormai, che il Cavaliere sappia sedurre categorie che noi alfabetizzati non possiamo raggiungere né comprendere: e qui segue, in genere, la citazione di un vecchio detto berlusconiano secondo il quale «la media degli italiani è un ragazzo di seconda media che nemmeno siede al primo banco». Il risultato, colpiti dalle miracolose rimonte berlusconiane o dall’incapacità di capire la famosa pancia del Paese, è che il nostro giornalismo in breve tempo è passato da una snobistica sopravvalutazione dell’italiano a una sua sottovalutazione da incubo: e tutti a ragionare come se il Cavaliere guadagnasse realmente voti spolverando seggiole o comprando calciatori intelligenti come una vongola. È davvero così? Non lo so, ma da «intellettuale» e da milanista ho deciso di darmi un limite: e questo limite è Mario Balotelli. In altre parole: no, non ci credo che un tizio voterà Pdl perché il Milan ha comprato Balotelli; e se mi sbaglio, io questo tizio voglio conoscerlo; e se lo conoscerò, io questo tizio lo accompagnerò al consultorio psichiatrico. È tutto.