Gia. Pao., La Stampa 30/01/2013, 30 gennaio 2013
QUEI TITOLI TOSSICI FINITI NEI CONTI SULL’ASSE SIENA-CAYMAN
Spunta una nuova operazione realizzata nel groviglio della direzione finanza di Mps. Che mostra insieme la spregiudicatezza della «banda del 5 per cento» e i rischi assunti dalla banca durante la gestione allegra della divisione di finanza. Oltre ad un modus operandi fatto di guadagni personali e perdite per la banca. Una operazione che ha ancora come protagonisti gli uomini della banca senese e la Dresdner Bank, già al centro del caso Alexandria.
Ma l’operazione citata è riferita da titoli diversi da quelli utilizzati come sottostante per l’operazione Alexandria. Al momento, spiega una fonte, da questa operazione non sarebbero emerse criticità per i conti dell’istituto.
I titoli della Skylark E un pacchetto di titoli della Skylark ltd, veicolo basato alle Cayman e controllato da Dresdner. Si tratta di securities note per 120 milioni di euro comprati e venduti tra Montepaschi e Dresdner. Con l’intermediazione della svizzera Lutifin, la società svizzera già al centro degli accertamenti per le attività della «banda del 5 per cento». Si tratta di titoli rivenduti da Mps alla stessa banca, Dresdner, che in precedenza li aveva venduti alla banca toscana alla fine del 2007.
Un’operazione che non ha altra spiegazione se non quella di un abbellimento contabile, spiega una fonte a conoscenza del dossier. I titoli sono stati emessi nell’ambito di un programma da 5 miliardi di dollari di Asset backed medium term note. L’interposizione della Lutifin per comprare e vendere un titolo emesso dalla stessa Dresdner è proprio la ragione che attira l’attenzione dei pm di Milano, che stava indagando sulle «stecche» dei broker e che con il sostituto procuratore Robledo avviano una rogatoria in Svizzera per ottenere la documentazione di Lutifin, ora agli atti della procura di Siena.
Il ruolo della Lutifin La Lutifin è una delle società dove transitano gli affari di Gianluca Baldassarri, ex responsabile della finanza di Mps ora indagato a Siena. Ma il «contratto di consulenza» della Lutifin, nel caso in esame, era con Dresdner Bank, che avrebbe dunque parcheggiato dei titoli a rischio - dei cdo - che presentavano forti perdite per la banca nei libri di Mps.
L’operazione solleva le perplessità della struttura di Dresdner, citata negli atti della Guardia di Finanza pubblicati ieri dal sito de Linkiesta. Sentiti dai pm di Milano, i funzionari della banca tedesca riferiscono di aver segnalato l’operazione agli organismi di controllo interno, ma che l’operazione era stata autorizzata direttamente dal responsabile mondiale della divisione di vendita di prodotti finanziari. Scopo del’operazione era di fatto la necessità, scrivono gli uomini della Finanza, di sostituire titoli in sofferenza con titoli in buona salute, in modo da consentire a Dresdner di neutralizzare perdite scaricate di fatto nei bilanci di Mps. Operazione con la quale si realizza una «provvista» da distribuire ai manager Mps. Che, dice il banker di Dresdner, nel giro delle banche - in Italia e all’estero - «erano noti come la banda del 5 per cento».