Vittorio Sabadin, La Stampa 29/01/2013, 29 gennaio 2013
MONARCHIE DIVERSE
La regina Beatrice d’Olanda, 75 anni, abdicherà in favore del figlio William Alexander, 45, per «lasciare spazio a una nuova generazione». A Londra, molti pensano che questa mattina il principe Carlo, 64 anni, lascerà in ogni stanza di Buckingham Palace una copia di giornale aperta sulla notizia.
Ma sua madre Elisabetta, 86, non se ne andrà mai.
La dinastia degli Orange è molto più antica di quella britannica e un Orange, Guglielmo III, si impadronì del trono inglese nel 1688. Ma l’età di un casato non è tutto, e la stoffa di cui sono fatti i sovrani delle due dinastie è diversa. Le regine olandesi sono abituate alle abdicazioni: la madre Giuliana aveva lasciato il trono a Beatrice nel 1980 e la nonna Guglielmina lo aveva lasciato a Giuliana nel 1948. Alla corte dei Windsor solo Edoardo VIII ha abdicato, perché come re non avrebbe potuto sposare la divorziata Wallis Simpson. Ancora oggi quella rinuncia è giudicata come una vergognosa fuga dalle responsabilità e dal dovere, e una cupa tristezza velò lo sguardo di Edoardo per il resto della sua vita.
Le ragioni per le quali Elisabetta non abdicherà mai sono molte. La più importante resta l’impegno che prese il 21 aprile del 1947, quando lesse alla radio da Cape Town il suo primo discorso. Al penultimo capoverso, in due righe, l’allora principessa dichiarò davanti ai sudditi che l’intera sua vita, che fosse corta o lunga, sarebbe stata dedicata a loro. Diventata regina, ha preso questo impegno molto sul serio. Anche nel messaggio televisivo dello scorso Natale, quando ricordava i festeggiamenti per il giubileo di diamante, ha definito il suo regno «il dovere che mi è stato consegnato 60 anni fa», come se si trattasse (e così è stato) di un lavoro faticoso da svolgere. Elisabetta ha commentato raramente le ipotesi di abdicazione, ma sempre per escluderle. Quando parlava con le sue due grandi confidenti, la sorella Margaret e la madre Elizabeth, diceva che avrebbe scelto di lasciare solo se una malattia invalidante avesse compromesso le sue facoltà.
Un’altra delle ragioni che escludono l’abdicazione è inconfessabile. Si dice che David Cameron, in uno dei recenti incontri settimanali, abbia suggerito alla Regina di proclamare il nipote William suo successore. Ma Elisabetta avrebbe risposto che «William ha le caratteristiche per essere un ottimo re, quando verrà il momento». Il problema non è Carlo, ma sua moglie Camilla. Il paese non l’ha mai amata e l’idea che diventi regina è così insopportabile da avere spinto lo stesso premier a parlarne con Elisabetta. Ma saltare una generazione è impossibile. Se non bastasse il senso del dovere, non c’è dunque altro da fare che resistere sul trono il più a lungo possibile.