Laura Cardia, La Stampa 28/01/2013, 28 gennaio 2013
SPY STORY IN LUSSEMBURGO IL GRANDUCA INTERCETTATO CON GLI 007
[Due conversazioni rivelano ambigui rapporti con i servizi britannici Henri voleva coprire suo fratello, forse implicato in un attentato, e spiare lo staff] –
Guerra Fredda, intercettazioni illegali, attentati all’ombra di Stay behind, un Capo di Stato diffidente e fascinoso, un Presidente del Governo ambiguo, sesso extraconiugale e possibili ricatti. Sembra non mancare niente allo scandalo che da un mese scuote la sonnacchiosa vita politica del Granducato del Lussemburgo.
Al centro della spy story ci sono due conversazioni intercettate illegalmente. La prima, tra il Granduca Henri e il suo Primo Ministro Jean Claude Juncker, risale al 2005 ed è contenuta in un CD criptato che i servizi segreti lussemburghesi (SREL) non riescono a decodificare. Tema della conversazione sarebbe il presunto coinvolgimento del principe Jean, fratello minore di Henri, in uno degli attentati avvenuti negli Anni 80 nel Paese.
La seconda conversazione, parzialmente pubblicata dal settimanale Lëtzebuerger Land, risale al 2008. Si svolge tra Juncker e l’allora Capo dello SREL Marco Mille ed è stata registrata da quest’ultimo all’insaputa del primo. Mille parla dei «frequenti rapporti» del Granduca con i servizi segreti britannici, dai quali avrebbe cercato di comprare tecnologia all’insaputa dello SREL. Il quotidiano Wort spiega che secondo Mille «la Casa Granducale voleva usare questi strumenti per spiare membri dello staff o altri funzionari di cui non si fidava, con il Primo Ministro come possibile obiettivo».
La Corte ha immediatamente smentito «qualunque rapporto con i servizi segreti britannici», esigendo che venga fatta chiarezza. Anche il Presidente della Commissione Parlamentare di Controllo dello SREL, François Bausch, esige chiarezza perché «nel 2004 è stata modificata la legge dei servizi segreti, nel 2008 è stata istituita questa Commissione e non mi fido di quello che è successo tra il 2005 e il 2008 né dei metodi utilizzati dai servizi segreti».
Si parla di una rete che durante la Guerra Fredda avrebbe spiato politici e simpatizzanti comunisti e verdi, con migliaia di cittadini schedati, nell’ambito delle strategie anti-comuniste della NATO; anche gli attentati degli Anni 80 andrebbero visti in quest’ottica.
In una conferenza stampa, Juncker ha ammesso le schedature, smentendo però che siano state 300mila, come ipotizzato dai media, e ha chiesto di aver fiducia nelle smentite del Granduca circa i suoi rapporti con l’intelligence britannica, dato che «nel 2005 è stato lui in grande pericolo e per questo è stato per alcuni mesi sotto il controllo dei servizi di sicurezza».
Secondo un sondaggio pubblicato dal Lëtzebuerger Journal, però, solo il 22% dei cittadini crede a lui e alle smentite della Corte Granducale. E nel discorso di Natale Henri ha preferito parlare della crisi economica e del recente matrimonio dell’erede al trono Guillaume, ignorando lo scandalo che lo coinvolge. Nei forum di internet si parla di abdicazione o referendum (ma in un recente sondaggio la monarchia gode di una popolarità del 70%).
Sono molti i misteri intorno a questa spy story, di cui non si conoscono né gli autori né gli obiettivi. La rivista Privat, che da anni si diverte a raccontare i retroscena più o meno credibili del matrimonio granducale, questa settimana ricorda le numerose avventure extraconiugali del 57enne Granduca, alto, biondo, elegante e impeccabile. Di queste infedeltà aveva parlato nel 2001, in una conferenza stampa, anche la moglie, la granduchessa Maria Teresa, rivelando in lacrime che la suocera, per renderle la vita impossibile, spargeva voci sulle avventure di Henri.
Privat propone nuove ipotesi sui rapporti tra Henri e l’intelligence britannica. Le avventure extraconiugali del cattolicissimo Capo di Stato, che nel 2008 provocò una crisi istituzionale pur di non firmare la legge sull’eutanasia, potrebbero essere state nel mirino dei servizi segreti lussemburghesi «per destabilizzare la monarchia» e per questo lui si sarebbe rivolto ai servizi segreti britannici per proteggersi.