Francesco Guerrera, La Stampa 27/1/2013, 27 gennaio 2013
I TORNANTI DELL’ECONOMIA EUROPEA
Saluti da Davos, dove le nuvole degli ultimi anni si sono dissipate ma i marciapiedi rimangono ghiacciati e scivolosi. La cartolina dal World Economic Forum, l’incontro annuale tra i potenti della politica, finanza ed i media del mondo, è la metafora perfetta per illustrare la situazione economica del pianeta.
Come le nevicate di Davos nel 2011 e 2012, le bufere della crisi europea, recessione americana e transizione politica cinese sono ormai un ricordo, ma il cammino che porta ad una ripresa solida, stabilità sociale e calma geopolitica è lungo e pericoloso. Proprio come le strade di Davos, che rendono la vita difficile a tutti i delegati del Wef senza distinguere tra ricchi e poveri, intelligenti e stupidi, famosi e sconosciuti. Basta chiedere alla bellissima Charlize Theron o al magnetico John Legend, che ho visto «pattinare» nelle stradine del paesone svizzero.
Le incertezze sono tante a partire da un’elezione italiana che a Davos ha spadroneggiato grazie alla (omni) presenza di Mario Monti ma il clima è nettamente migliore che nel passato recente. Un forum che parla sempre di energie rinnovabili dovrebbe trovare il modo di riutilizzare i sospiri di sollievo di banchieri, capitani d’industria ed investitori. Un anno fa, eravamo sul baratro dell’implosione dell’euro, ogni conversazione davosiana incominciava con: «Secondo te, quali sono le probabilità che la Grecia esca?» e i mercati erano terrorizzati dal debito spagnolo e italiano.