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 2013  gennaio 26 Sabato calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - L’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO


REPUBBLICA.IT
ROMA - Primato negativo nel campo della giustizia per l’Italia. Il Bel Paese "ha il triste primato in Europa del maggior numero di declaratorie di estinzione del reato per prescrizione (circa 130 mila quest’ultimo anno) e, paradossalmente, del più alto numero di condanne della Corte europea dei diritti dell’uomo per l’irragionevole durata dei processi". E’ uno dei passaggi della relazione del presidente della Corte d’appello di Milano in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario al quale presenzia anche Monti.
E’ questa la denuncia più forte che viene dall’apertura dell’anno giudiziario nelle Corti d’Appello, insieme a quella del dilagare della corruzione. E da Roma è arrivata anche una polemica sui magistrati in politica: "Non trovo nulla da eccepire sui magistrati che abbandonano la toga per candidarsi alle elezioni politiche", ha detto il presidente della Corte di Appello di Roma Giorgio Santacroce. Ma ha aggiunto una stoccata anche ad alcuni suoi colleghi: "Non mi piacciono - ha affermato - i magistrati che non si accontentano di far bene il loro lavoro, ma si propongono di redimere il mondo. Quei magistrati, pochissimi per fortuna, che sono convinti che la spada della giustizia sia sempre senza fodero, pronta a colpire o a raddrizzare le schiene. Parlano molto di sè e del loro operato anche fuori dalle aule giudiziarie, esponendosi mediaticamente, senza rendersi conto che per dimostrare quell’ imparzialità che è la sola nostra divisa, non bastano frasi ad effetto, intrise di una retorica all’acqua di rose. Certe debolezze non rendono affatto il magistrato più umano".
Milano. Un appello a procedere "presto, in un clima di proficuo dialogo, a nuove e più meditate scelte operative in tema di giustizia, ad effettiva tutela dei bisogni e dei diritti fondamentali della persona", ha chiesto il presidente della Corte di Appello di Milano Giovanni Canzio. Tra i problemi "va segnalata l’allarmante situazione di sovraffollamento degli istituti di pena che accomuna la quasi totalità delle case circondariali". "La capienza delle strutture - ha spiegato il magistrato - è di 4.737 detenuti, mentre al 31 dicembre ne è stata registrata la presenza di 7.279; San Vittore ha una capacità di 712 presenze e può tollerarne fino a 1.127, ma al 31 dicembre le presenze erano 1,616".
Roma. Oltre alla segnalazione del sovraffollamento carcerario, dove si trovano ristretti 7.171 detenuti rispetto a una copertura regolamentare di 4.834 posti, "nel Lazio e a Roma le organizzazioni criminali di stampo mafioso (soprattutto ’ndrangheta e camorra) beneficiano di varie articolazioni logistiche per reimpiegare con profitto i capitali illecitamente accumulati e investirli in attività imprenditoriali e di intermediazione finanziaria", ha detto il presidente della Corte d’appello di Roma, Giorgio Santacroce. Santacroce afferma, inoltre, che "nell’ultimo periodo, specie nel territorio del basso Lazio e sul litorale romano, il livello criminale e l’indice di penetrazione della criminalità organizzata si sono innalzati" e "ne danno la misura gli arresti di importanti latitanti".
L’attività investigativa in corso dimostra, inoltre, "come le organizzazioni siano giunte ad impadronirsi di locali storici di Roma, come il ristorante George in via Sardegna, il Cafè de Paris in via Veneto, il bar California in via Bissolati e il palazzo che ospita il teatro Ghione". A Roma operano esponenti del clan Gallico e uomini del clan Alvaro. Alla cosca Gallico di Palmi è stata sequestrata la società che gestiva il Risto Chigi, vicino alla Fontana di Trevi, e il caffè Antiche Mura nei pressi dei giardini Vaticani. I dati della Dda segnalano "pesanti infiltrazioni di gruppi criminali, soprattutto di matrice camorristica, nella provincia di Latina e in particolare sul litorale pontino". Inoltre il Lazio figura come la prima regione italiana per sequestro di stupefacenti (6 mila chili) e la seconda per operazioni antidroga (2.862). In aumento (più 186 fascicoli), anche i delitti di violenza sessuale e di violenza domestica.
Palermo. Critica la situazione delle carceri anche del distretto giudiziario di Palermo. Come emerge dalla relazione del presidente della Corte d’Appello, Vincenzo Oliveri, i detenuti sono passati da 3.440 a 3.284, con un calo di 156 unità. Ma "la definitiva sconfitta della mafia comincia ad apparire un risultato possibile anche se non a breve scadenza", ha detto Oliveri. I dati dimostrano che i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso sono in progressiva diminuzione (-19%), tra luglio 2011 e giugno 2012: 87 i casi registrati in questo ultimo periodo, a fronte di 107 in quello precedente e 145 tra il 2009 e il 2010. Tuttavia il potere di Cosa nostra, saldamente radicato nel territorio anche attraverso "lo sfruttamento del tessuto economico mediante pizzo e messe a posto" non deve essere sottovalutato. Dalle indagini in corso emergono - ha aggiunto - frequenti anomali contatti fra esponenti mafiosi agrigentini e trapanesi: ciò fa pensare a una perdurante ricerca di intese e nuovi equilibri. In questo senso - conclude - nel contrasto a Cosa nostra emergono due priorità: la sollecita cattura di Messina Denaro e la veicolazione in sede politica di precisi ed inequivocabili segnali che facciano crollare ogni possibile speranza di attenuazione del sistema repressivo o, peggio, di generalizzata revisione dei processi".
Salito considerevolmente anche il numero delle istanze di fallimento presentate da imprese che non reggono alla crisi economica. In tutto il distretto giudiziario di Palermo, ne sono state presentate 1.014, tra luglio 2011 e giugno 2012 (nel periodo precedente erano state 844). A Palermo, per esempio, sono 142 i fallimenti dichiarati, a fronte delle 489 istanze presentate (ne restano altri 2.053 pendenti). La durata dei processi fallimentari è esorbitante: a Palermo, in media, ci vogliono 5.277,08 giorni, ovvero 14 anni. Quasi raddoppiati, soprattutto a Palermo, i fascicoli aperti per presunti casi di malasanità. Per quanto riguarda le carenze di organico, sono evidenti. Complessivamente, per tutto il distretto giudiziario, su 529 posti previsti mancano 57 persone in organico. Numerose anche gli imbrogli alla Ue: dal luglio del 2011 al giugno del 2012, si è registrato un boom di frodi comunitarie (+77%)
Torino. Tre presidi di protesta davanti al tribunale di Torino in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, a cui presenzia anche il ministro della Giustizia Paola Severino (FOTO). Il primo presidio è del Pd. Il procuratore generale di Torino, Marcello Maddalena, ha ringraziato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: "Senza la sua presenza - ha detto - e i suoi continui interventi sui temi della giustizia, oggi la magistratura italiana non continuerebbe a godere di quello status di autonomia dell’ordine giudiziario e di indipendenza dei singoli magistrati assicurato dai nostri padri costituenti".
Napoli. Emergenza criminale in crescita. La ripresa degli omicidi, senza includere la recente guerra di Scampia, segna un 18% in più rispetto al 2011. Aumentano del 29,7% i reati associativi, del 18% le estorsioni e del 16% le bancarotte fraudolente. E nella criminalità organizzata si affaccia sempre più la "camorra rosa". "Le donne delle famiglie - spiega il presidente Buonajuto - senza alcuna remora e imponendo un’ormai raggiunta parità di genere, assumono il comando dei clan e assicurano la continuità dell’impresa familiare alimentandone ogni potenzialità criminale".
Firenze. Il presidente della Corte d’Appello di Firenze, Fabio Massimo Drago, ha messo in evidenza l’aumento delle "controversie nei confronti della pubblica amministrazione, con particolare riguardo al settore scolastico: tale contenzioso, molto spesso, è originato dai problemi del cosiddetto precariato", legate "al divieto di conversione del rapporto a termine in rapporto di pubblico impiego". Grave anche la problematica del sovraffollamento delle carceri: "Si consideri solo che rispetto alla media nazionale che è del 155%, a Sollicciano il sovraffollamento sfiora il 200%". "Anche le cause di mobbing - ha aggiunto - sia nel settore privato sia pubblico, sono in costante aumento". "Fra gli aspetti più preoccupanti,
l’aumento del 400% di omicidi colposi commessi a causa della violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale".
(26 gennaio 2013)