Varie, 24 gennaio 2013
Vincenzo Brunaldi, 49 anni. Tossicologo del dipartimento di Medicina legale dell’Ospedale di Ferrara, a detta dei vicini «sempre gentile», si stava separando dalla moglie Donatella Zucchi, ex vigilessa ora impiegata all’ufficio contabilità del Comune dove però si vedeva di rado perché negli ultimi tempi, oltre ad essere depressa perché la scorsa estate aveva perso un bambino, soffriva di forti mal di testa e di una malattia alla schiena che l’aveva costretta a farsi impiantare una placca di titanio
Vincenzo Brunaldi, 49 anni. Tossicologo del dipartimento di Medicina legale dell’Ospedale di Ferrara, a detta dei vicini «sempre gentile», si stava separando dalla moglie Donatella Zucchi, ex vigilessa ora impiegata all’ufficio contabilità del Comune dove però si vedeva di rado perché negli ultimi tempi, oltre ad essere depressa perché la scorsa estate aveva perso un bambino, soffriva di forti mal di testa e di una malattia alla schiena che l’aveva costretta a farsi impiantare una placca di titanio. Costei l’altra mattina s’avvicinò in punta dei piedi al marito che dormiva, gli poggiò un cuscino sulla testa e con la calibro 9 che usava per allenarsi al Poligono gli sparò un colpo solo che entrò dalla nuca e uscì dalla parte anteriore del collo. Quindi, probabilmente aiutata da qualcuno, gettò il materasso zuppo di sangue nel cassonetto sotto casa e arrotolò la salma in un telone di plastica nero con l’idea di caricarla poi in auto e andarla a buttare lontano. La mattina dopo, però, raccontò il delitto a un amico che subito chiamò la polizia. All’alba di mercoledì 23 gennaio in via Matalda Favero 44 a Ferrara.