Cesare Peruzzi; Riccardo Sabbatini, Il Sole 24 Ore 24/1/2013, 24 gennaio 2013
MPS, AZIONE DI RESPONSABILITÀ IN ARRIVO
Un’azione di responsabilità nei confronti degli ex dirigenti di Banca Monte dei Paschi. È quanto stanno valutando la Fondazione Mps, primo azionista del gruppo di Rocca Salimbeni (con il 34,9%), la Provincia di Siena, una delle principali istituzioni di riferimento. Ed anche il nuovo management dell’istituto di credito. «Nella misura in cui ci saranno estremi per tutelare il valore patrimoniale banca certamente ci muoveremo», ha detto ieri sera al Tg1 il presidente Alessandro Profumo rispondendo ad una specifica domanda e rivendicando alla nuova gestione di aver alzato il velo sulle transazioni sospette.
A scatenare la bufera che ha mandato a picco il titolo di Banca Mps (-8,4% a 0,25 euro nella seduta di ieri) e spinto alle dimissioni il presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari, ex numero uno di Rocca Salimbeni, sono le operazioni (due, Santorini e Alexandria, del 2008-2009 ed una, Nota Italia, del 2006) su prodotti derivati che per ammissione degli attuali vertici del gruppo potrebbero causare una perdita patrimoniale di circa 500 milioni: cifra rilevante ma già annunciata in novembre e coperta dall’aumento annunciato di Monti bond in emissione (da 3,4 a 3,9 miliardi) che il Tesoro sottoscriverà entro il primo di marzo, dopo aver ottenuto una garanzia di pari importo da parte dell’assemblea straordinaria della banca, in programma domani.
Profumo e Fabrizio Viola, dal 2012 rispettivamente presidente e amministratore delegato, sono di fatto i commissari del gruppo senese, garanti del suo risanamento e degli impegni nei confronti del Governo, della Banca d’Italia e della Commissione europea. Viola, intervenendo ieri a SkyTg24 ha rassicurato sulla condizione strutturale della banca che è «in condizioni - ha spiegato - di assorbire anche dal punto di vista patrimoniale, le conseguenze delle scelte finanziarie, contabili e gestionali relative alle operazioni Santorini, Alexandria e Nota Italia».
Ma al tempo stesso ha segnalato possibili anomalie e ha lanciato un’accusa pesante agli ex amministratori e dirigenti. La «vera natura» di quelle transazioni - ha spiegato – «è emersa solo di recente, a seguito del rinvenimento di documenti tenuti celati all’Autorità di Vigilanza e portati alla luce dalla nuova dirigenza di Mps». Ciò che ha permesso di accertare che nelle operazioni su derivati di cui si sta discutendo - ha sottolineato ancora Viola - «sono mancate» una corretta contabilizzazione e una corretta gestione della documentazione.
Un comunicato diffuso ieri da Rocca Salimbeni conferma per la prima volta i sospetti di scorrettezze emersi in questi giorni sulla stampa precisando che gli approfondimenti in corso riguardano «il costo della struttura dei finanziamenti dei BtP» acquistati dall’istituto senese «in collegamento» con le perdite precedenti accumulate nei veicoli Alexandria e Santorini. Attraverso quelle fee, in sostanza, sarebbero stati occultati i buchi emersi nelle transazioni in derivati. La nota di Mps precisa inoltre come le operazioni all’epoca non siano passate dal consiglio in quanto rientravano nei poteri delle strutture operative. Nelle prossime settimane, conclusi gli accertamenti degli organi di controllo interno, la parola passerà al consiglio di amministrazione. Entro la metà di febbraio - ha rimarcato il comunicato di Rocca Salimbeni - il board sarà messo in grado di «valutare gli effetti» di quanto accaduto e di prendere le decisioni conseguenti, «inclusa la modifica retrospettiva della relativa rappresentazione contabile». Ciò che potrebbe far prefigurare l’intenzione di ricostruire con dei proforma i bilanci degli esercizi "incriminati".
Quanto sta avvenendo non cambia comunque la strategia della banca. Viola ha detto ieri che l’impegno dell’istituto è quello è di «rimborsare i Monti bond fino all’ultimo euro», al tasso del 9% all’anno in aumento dello 0,5% ogni due anni, e che «l’ipotesi di una nazionalizzazione della banca non è in agenda».
Ieri, infine, è scesa ufficialmente in campo anche la Consob sollecitando il comunicato di Mps e, soprattutto, convocando per i prossimi giorni sindaci e revisori così da acquisire la loro ricostruzione dei fatti e fare luce sui tanti aspetti ancora oscuri della vicenda. Già nei giorni scorsi vi sono stati frequenti incontri con il management, l’ultimo dei quali, venerdì, con lo stesso Viola. Il dossier senese, del resto - è stato fatto presente negli ambienti della commissione – è già stato aperto da molto tempo.
Nel 2011 è stata proprio la commissione di vigilanza a chiedere alla Banca d’Italia di estendere la sua ispezione in corso anche ai portafogli di strutturati. E gli uomini della Consob sono proprio in questi giorni impegnati in un’ispezione al Monte dei Paschi anche se riguardante altri aspetti dell’attività bancaria (il rispetto della direttiva Mifid).