Angela Frenda, Corriere della Sera 24/01/2013, 24 gennaio 2013
PASCALE E LA CADUTA DELLE (EX) AMICHE — A
Napoli è cosa nota: le sfogliatelle della pasticceria Attanasio alla ferrovia sono tra le migliori della città. Per questo raccontano che Giovanna Del Giudice e Antonia Ruggiero giovedì mattina, in piena battaglia per la compilazione delle liste del Pdl, si sarebbero precipitate ad acquistarne un vassoio da 20 pezzi appena sfornati e le avrebbero portate a Palazzo Grazioli a Roma. A Silvio Berlusconi.
Leggende metropolitane o verità, la realtà è che comunque anche le sfogliatelle non sono servite. Del Giudice e Ruggiero non sono state candidate. Eppure la prima, ex meteorina, era data per certa fino a domenica scorsa, con tanto di foto sui quotidiani locali. Ruggiero, avellinese, ha visto invece sfumare la sua candidatura in Campania 2. Entrambe belle e molto giovani, entrambe (ex) amiche di Francesca Pascale (Del Giudice ha diviso con lei la casa a Roma, ai tempi della militanza nel giovanile pdl), oggi neofidanzata di Silvio Berlusconi. Entrambe vicine a Nicola Cosentino, ex coordinatore regionale campano fresco di epurazione e in procinto di finire in prigione. Adesso, a liste consegnate, si contano i «caduti», e le due giovani aspiranti deputate si trovano escluse. Ma c’è di più. Circolano voci di vendette, consumate, dicono, proprio dalla Pascale. E si rispolvera una storia, che risale a quando dopo la campagna per le provinciali, la fidanzata di Berlusconi (ai tempi vicina ad Antonio Martusciello) si vide sorpassare dalla Del Giudice, che su scelta di Luigi Cesaro andò a fare l’assessora alle Pari Opportunità in Provincia. Uno sgarbo. Che oggi, si vocifera, sarebbe stato restituito consumando una vendetta a freddo.
Ma l’ex meteorina Del Giudice trasecola. Incinta al settimo mese, mentre finisce di addormentare il bimbo di 15 mesi, spiega diplomatica: «Intanto non è vero che io e Francesca siamo in lite. Abbiamo rapporti buoni, e comunque escludo che un uomo come Silvio Berlusconi possa farsi condizionare in questo modo da una fidanzata su vicende politiche. Non sarebbe da lui...». Bolla tutto come «illazioni», e come tentativo di liquidare problemi politici come «beghe tra donne». «Francesca l’ho conosciuta ai tempi della militanza nel giovanile di Forza Italia, a Roma, dividevamo la stessa casa... Ma non ho mai fatto parte del comitato "Meno male che Silvio c’è", sia chiaro». Poi prova a raccontarsi: «Intanto, io non sono una meteorina. Le spiego: ero in vacanza con i miei genitori e partecipai a un concorso. Vinsi. E feci da allora in tutto otto minuti di esperienza televisiva. Da qui a essere definita soubrette.... Ce ne passa. Non voglio essere mortificata così solo perché sono una donna giovane che occupa una posizione prestigiosa». Piuttosto, la bruna Del Giudice rivendica un curriculum nella politica attiva: «Lavoro sul territorio, e continuerò a farlo. La mia candidatura? Chiarirò cosa è successo nei prossimi giorni. Certo avevo dato la mia disponibilità al partito, poi mi spiegheranno cosa è successo. Nel frattempo, io sono qui, resto a disposizione e continuo a lavorare». Lei è cosentiniana. Anche con Caldoro? «Certo. Io lavoro per il Pdl e lavoro con tutti. Detto questo, Nicola è un amico, un coordinatore eccezionale. Lo stimo e lo apprezzo. È solo vittima di un processo mediatico». Quanto ai rapporti con Berlusconi, li descrive così: «Sono amica del presidente, non lo nego. Ma per parlargli passo dalla segreteria. Le basta?».
Angela Frenda