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 2013  gennaio 21 Lunedì calendario

LIBRO IN GOCCE NUMERO 64

(Lina Wertmüller, «Tutto a posto e niente in ordine. Vita di una regista di buonumore») –

Zigomi

Ai provini per «Mimì metallurgico» il direttore della fotografia si lamentava continuamente del viso della Melato: «Non ha zigomi, la luce scivola via dalla sua faccia, non è fotogenica».

Orestea

La prima volta che la Wertmüller vide Mariangela Melato: a teatro, nell’«Orestea» di Eschilo con la regia di Luca Ronconi. Faceva la parte di Cassandra che, nell’idea del regista, avrebbe dovuto essere tutta fasciata come una mummia. Invece la Melato si presentò sbendata e con la testa bionda. Appena pronunciò le parole: «Tempo verrà...», Enrico Job, marito della Wertmüller, le gridò: «Puttanaaaa!!!».

Giancarla

Per la ricca milanese di «Travolti da un insolito destino» Lina Wertmüller s’ispirò alla sua amica Giancarla Rosi (moglie del regista Francesco Rosi) e alle sue interminabili discussioni politiche con Antonello Trombadori, che spesso finivano con lanci di scarpe.

Sophia

Per «Fatto di sangue» volle Sophia Loren, però che avesse «una faccia greca». Così quando si incontrarono tirò fuori una matita nera e le modificò le sopracciglia: «Invece che in su, dovevano, contro ogni moda, andare in giù, come ricordare il frontone di un tempio. Quando finii, si guardò e si fece una gran risata. “Guarda Lina che io con le mie sopracciglia ci ho fatto tutta una carriera”. Però accettò il cambiamento».

Seni

«Sophia Loren ha dei seni epocali» (Lina Wertmüller).

Veronica

Veronica Lario fu scelta per recitare nel film «Sotto sotto... strapazzato da anomala passione». Una sera il fidanzato Berlusconi andò a fare una visita sul set: la sceneggiatura prevedeva che la ragazza corresse tra le rovine dell’anfiteatro Marcello, a Roma. Berlusconi si avvicinò alla regista e le disse all’orecchio: «Guarda che Veronica aspetta un bambino». Allora stupefatta: «Ma come! È incinta e non me lo dite? Sapete che per un attore lavorare con me è come andare in guerra. Ditemi allora che volete perderlo ’sto figlio».

Laura

Laura Betti, specialista della pasta e fagioli.

Occhiali

Tra gli occhiali preferiti della Wertmüller c’erano quelli alla Anton Cechov, d’oro, ovali, con una catenella che si attacca alla giacca. Poi comprò il primo paio con la montatura bianca e non se ne separò più. Quando quel primo paio cominciò a rompersi, non trovando un sostituto identico nei negozi, chiese alla fabbrica di fargliene delle copie. Ne dovette comprare cinquemila paia, che era l’ordine minimo, e li pagò in piccole rate.

Monica

A Parigi per fare da aiuto regista nello spettacolo «Sans filet» (regia di Alberto Bonucci). Tutti avrebbero dovuto recitare vestiti con una tuta. Tra gli attori c’era Monica Vitti, appena uscita dall’Accademia Silvio D’Amico: con la scusa della tuta rotta, che aveva tagliuzzato di proposito, si era fatta arrivare di nascosto un bellissimo abito di voile azzurro, indossando il quale sarebbe sembrata la prima donna. La Wertmüller lo scoprì: «Arrivai nel suo camerino con una determinazione da SS, tagliuzzai a mia volta l’abito azzurro e ordinai alla sarta di rammendare la sua tuta e poi gliela lanciai minacciosa: «Ora mettiti questa, Ceciarelli, sennò ti spacco la faccia». Per chi non lo sapesse, Ceciarelli era il vero cognome di Monica Vitti, cognome che lei odiava, considerandolo volgaruccio. Ne seguì una lite furibonda. Alla fine la Vitti andò in scena con la tuta.

Giulietta

A Giulietta Masina venne la fissa delle sedute spiritiche. Fellini per un po’ la assecondò, poi la cosa gli venne a noia e se la svignava tutte le volte che c’era da farne una. Prima di andarsene via, però, sussurrava alla Wertmüller: «Non la deludete...».

Tintarella

Per il film «Ferdinando e Carolina» (sul matrimonio di Maria Carolina d’Austria e Ferdinando di Borbone, sposi poco più che bambini), girato a settembre, gli attori arrivarono tutti abbronzati. «Ma come, la storia è ambientata nel Settecento, dove tutti avevano la pelle lattea, e gli attori si presentano come se fossero appena usciti da un soggiorno di due settimane a Sharm el-Sheik!». Passarono le nottate a fare impacchi di limone per togliere la tintarella dalle facce.

Liceo

Ai tempi del liceo, nel collegio Maria Ausiliatrice di Roma, Lina Wertmüller fu sorpresa a vendere libri sporchi rubati allo zio. I guadagni reinvestiti nelle figurine del Feroce Saladino.

Mare

D’estate a Castiglionello, vedendo il maestro musicista Ezio Carabella seduto in giardino con lo sguardo rivolto verso il muro di cinta, gli chiese: «Maestro, perché non si mette seduto un po’ più in là, a vedere il mare?». Risposta: «L’ho già visto».

Notizie tratte da: Lina Wertmüller, «Tutto a posto e niente in ordine. Vita di una regista di buonumore», Mondadori, € 18,50.