Jacopo Iacoboni, La Stampa 19/1/2013, 19 gennaio 2013
PANNELLA CON IL POST-FASCISTA “LA SINISTRA CI VOLEVA UCCIDERE”
[“Una pulizia etica contro di noi”. Ma i radicali si ribellano a Storace] –
Solo chi non conosce Pannella avrebbe potuto pensarlo fermo al « Blair Fortuna Zapatero », lo slogan della Rosa nel Pugno 2006, all’alleanza veltroniana che nel 2008 portò sei radicali alla Camera, o a show biopolitici sempre più spinti. Perché ovviamente Marco è mobile per definizione, e così ecco l’ultima avventura - salvo correzioni di rotta in extremis: apparentarsi nel Lazio con Storace, con tantissimi militanti radicali che assediano i centralini del partito o la radio per protestare.
Pannella la presenta così, alle cinque, tra una riunione e l’altra: «Scusami ho poco tempo, devo riparlare a breve, ma cosa dovevamo fare, quelli volevano liquidarci, volevano la pulizia etica», dove per quelli intende soprattutto il Pd, Zingaretti ma anche «il grande capo». «Perciò accogliamo la proposta di Storace, il nostro è un gesto di rivolta morale contro i vergognosi comportamenti del Pd, dal loft a oggi, ai danni dei democratici veri, quelli che vivono nel popolo italiano». Sostiene che è come col referendumFortuna: mentre milioni di comunisti nel Paese votavano per il divorzio, «nelle stanze di Botteghe Oscure facevano la più vergognosa alleanza vaticana». E comunque, in ogni caso, in regione «faremo opposizione».
La colpa del Pd la leggerete qui sotto; quanto a Storace, dice l’indomito leader col codino, «è stato certamente un cattivo amministratore, ma è stato assolto con formula piena dalle accuse di Alessandra Mussolini, e è uno dei pochi ad aver denunciato che contro di noi si stava tentando un genocidio politico». Il botto finale è una tesi parasociologica: «Il suo tra l’altro - è un elettorato proletario».
E qui, per comprendere un aspetto dell’ennesima scelta choc - dopo l’alleanza con Berlusconi nel ’94 (il quale però pur nominò commissario Ue l’ottima Bonino) - bisogna ricordare Pasolini. A inizio del 2011, quando il governo Berlusconi III già traballava, Pannella s’incontrò con Silvio: «Noi dialoghiamo, certo, è il comandamento lasciatoci da Pasolini quando ci spedì il suo testamento, “abbiamo dialogato anche con le meretrici...” ». Pasolini diceva anche, in un discorso ritrasmesso proprio ieri su Radio radicale, «noi abbiamo buoni stomaci». Ecco, Marco ce l’ha. E per digerire Epurator ci vuole.
Ma il punto non è il fascista, sostengono i radicali. Pannella accusa che «sono quisquilie, lo scandalo di me col fascista, con l’illegalità che dilaga nel cuore delle istituzioni». E il segretario Staderini, contrario a Storace, illustra la vera ragione per cui si arriva a questo. Per allearsi col Pd «avremmo dovuto accettare che i nostri consiglieri uscenti Rossodivita e Berardo, quelli che hanno rivelato gli scandali Polverini e Formigoni, non potessero essere ricandidati». Il Pd vuole il rinnovamento assoluto in regione; anche a scapito dei bravissimi consiglieri che hanno lottato per fare pulizia? «Ci fanno pagare di aver sollevato lo scandalo nel Lazio»...
Cosa fa la Bonino? È contro la scelta-Storace, e l’ha detto ai dirigenti in una riunione interminabile. Però attenti, nonostante mille battaglie e anche diverbi, il legame tra i due non s’è mai rotto. Nel suo libro lei scrive «ricordo la prima volta a casa di Marco, quando ci offrì pasta cotta nell’acqua dove aveva gettato anche due panetti di burro; da allora preferisco evitare la sua cucina». A proposito di stomaco buono...