Michele Serra, la Repubblica 19/1/2013, 19 gennaio 2013
L’apparentamento elettorale di Pannella con l’estrema destra (antiabortista, anti-immigrati e con forti venature antisemite) non si presta ad alcuna lettura politica
L’apparentamento elettorale di Pannella con l’estrema destra (antiabortista, anti-immigrati e con forti venature antisemite) non si presta ad alcuna lettura politica. Sarebbe uno sforzo eccessivo e soprattutto immeritato. Valgono, come spiegazione, solamente l’eccentricità e la vanità di un vecchio leader disposto – da sempre – a qualunque strampalatezza pur di continuare a essere Pannella, cioè un unicum irriducibile a qualunque campo e a qualunque regola, un sapientone verboso, irritante e felice di esserlo. Pannella è così smisuratamente presuntuoso da considerare il campo politico nel suo complesso (dai nazisti a Pol Pot) come una subordinata della propria esistenza. Mai viceversa. L’umiltà di sentirsi – come tutti – influenzabile dal grande gioco politico, dalla Storia, dalle ideologie, non lo ha mai sfiorato. Chinare la testa di fronte all’evidenza del macro, lui che ha un peso politico micro, non fa parte delle sue facoltà: si crede Pannella e tanto gli basta. Più di vent’anni fa, anche se per un solo anno, presi la tessera radicale. Mi dispiace molto averlo fatto. La restituisco simbolicamente a Emma Bonino, che è una grande donna e merita grande considerazione e, in questa fase, profondo cordoglio politico.