Costanza Rizzacasa d’Orsogna, Panorama 17/1/2013, 17 gennaio 2013
QUEL CHE RESTA DEGLI AGNELLI – MARGHERITA AGNELLI (1955)
Soffre di deficit di accudimento, direbbe Nanni Moretti. D’altronde essere figlia di uno che ti dice «Non fare ridere i polli» non dev’essere stato facile. Per anni «Margi» (così la chiamava il fratello Edoardo) ha tentato di attirare l’attenzione dei genitori, come quando si rasò i capelli a zero. Inutilmente. Però si è vendicata: alla madre ha dedicato un volumetto di poesie a tratti liricamente perfide, e l’ha accusata di avere occultato il patrimonio (perdendo il ricorso). Altrettanto idilliaci i rapporti con i figli avuti da Alain Elkann: Lapo, per dire, le ha fatto sapere a mezzo stampa che nella sua vita non c’è posto per lei. Risposata con il russo Serge de Pahlen, ha fatto altri cinque figli, si è convertita alla Chiesa ortodossa e si è data alla pittura. Complicata.