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 2013  gennaio 18 Venerdì calendario

GERMANIA, DIFESA LA CLASSE MEDIA

[Per averla trascurata, i socialisti vennero spazzati via] –
Il motore del miracolo tedesco è la classe media. Secondo studi recenti, i ricchi diventano sempre più ricchi, e si allarga il divario con i poveri, che sarebbero il 5% della popolazione, ma i consumi e la produzione dipendono da chi si trova al centro. Gli italiani con un introito medio vengono tartassati dalle tasse e, in cambio, ricevono dallo stato servizi miserabili, e di conseguenza l’economia stagna, il paese si impoverisce.

In Germania invece si cerca di proteggere il Mittelschicht, la classe media. Difficile da identificare. La crisi dei socialdemocratici all’inizio degli anni ottanta, che aprì l’era di Helmut Kohl, durata sedici anni, fu non aver capito che il proletariato era cambiato, ed era ben diverso da quello a cui si rivolgevano i padri del socialismo. Gli operai della Mercedes o della Bmw andavano in vacanza in Italia, o in località esotiche, mandavano i figli all’università, e sognavano di comprarsi una villetta. Il candidato dell’Spd, Rudolf Scharping, propose di tassare i redditi superiori. Da che fascia? gli chiesero. Da 4 mila marchi, 2 mila euro. Netti o lordi? Lordi, rispose, e si condannò alla sconfitta. Praticamente li guadagnavano tutti prima di pagare le tasse e i contributi per mutua e pensione.

Oggi, è considerato povero chi dispone di circa 900 euro al mese. L’assegno sociale, da non confondere con il sussidio di disoccupazione, è di 370 euro, considerato il minimo vitale, ma con in più la casa e tutte le spese connesse. Alla classe media, si calcola, appartiene chi guadagna dal 70 al 150% in più. Diciamo a partire dai 2.500 euro, 5.080 per le famiglie con due figli. Le recenti analisi della classe media arrivano a risultati contraddittori: per alcuni, come la Diw, l’istituto per la ricerca economica, negli ultimi 15 anni sarebbe diminuita quasi di sette punti, dal 65 al 58,5% della popolazione, 47,3 milioni, un calo pari a 5,5 milioni di persone. Una «retrocessione» pericolosa per la società e per l’economia. Secondo un sondaggio, un appartenente su quattro alla classe media ha paura in un prossimo futuro di non poter mantenere il proprio tenore di vita. Nello stesso periodo è cresciuta la cosiddetta classe agiata, che ha un reddito del 200% superiore a quello medio: sono 4 milioni di tedeschi, 500 mila in più rispetto al 1997. Naturalmente, la percezione dello stato sociale è soggettiva: per chi vive con mille euro al mese è ricco chi ha a disposizione 2.500 euro, che in realtà non consentono spese superflue. Per altri le statistiche sono ingannevoli, e vanno studiate con accortezza: la classe media tedesca è più solida e ricca che negli altri paesi europei.

«Il Mittelschicht è stabile», sostiene invece l’economista Judith Niehues, dell’Iw; l’Istituto per l’economia. «Anche secondo i nostri dati la classe media è diminuita, ma il calo va spiegato». Nel 1990, dopo la riunificazione, sono arrivati 17 milioni di tedeschi orientali con redditi molto più bassi rispetto a quelli degli abitanti delle regioni occidentali. Di conseguenza, la media degli introiti mensili è diminuita, facendo aumentare il numero di quanti potevano godere di un reddito considerato medio. In realtà, sostengono gli analisti dell’Iw, l’apparente calo della classe media è dovuto al generale miglioramento delle condizioni economiche in Germania: la disoccupazione è al livello più basso da vent’anni, si rimane senza lavoro per periodi sempre più brevi, e sono cresciuti anche i redditi.

È da valutare anche l’impressione soggettiva: nel 1990, il 60% dei tedeschi occidentali riteneva di far parte del ceto medio, e il 37% degli ex cittadini della scomparsa Ddr. Oggi, all’Ovest si è saliti al 62%, e all’Est al 51%. Per un confronto, dal 2008 a oggi, il 45% degli italiani del ceto medio giudica di vivere peggio, e teme di non giungere a fine mese. «La capacità economica del Mittelschicht è più forte che mai», giudica la Frankfurter Allgemeine Zeitung. E in quest’anno elettorale, le misure prese dal governo sono a favore della classe media: diminuiscono le tasse, e le trattenute per sanità e pensione.