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 2013  gennaio 18 Venerdì calendario

CONCETTO VECCHIO

BEPPE Savoldi, può spiegarci perché la sua candidatura con Sel in Campania è saltata in zona Cesarini?
«Volentieri. Allora, sono stato contattato da questi signori, che mi hanno fatto la proposta...».
Beppe-gol candidato al Senato?
«Esatto. Nono nella lista, nove come il numero di maglia che indossavo nel Napoli, ma dopo averci pensato un po’ gli ho detto di no...».
Perché?
«Non mi hanno dato le garanzie. Bisognava
fare qui, fare lì,
e io abito a Bergamo, Napoli è lontanina. Insomma, vorrei essere gratificato se faccio qualcosa... ».
Cosa intende per gratificato? Farsi eleggere?
«Tutti vogliono vincere, neh, arrivare primi, e se non hai l’oro, almeno prendere l’argento, il bronzo».
Difficile che Sel elegga nove senatori in Campania.
«Eh, mi hanno detto infatti. Questi che me l’hanno chiesto erano brave persone, oneste: “Beppe, non possiamo darti alcuna garanzia”».
La volevano come candidato-bandiera?
«E io ho apprezzato questa loro serietà, però...»
Però niente Parlamento.
«Sa, che mi dispiace? Sarebbe stata un’esperienza allettante, volevo capire da vicino cos’è la politica...».
Dicono che lei avesse già firmato la candidatura
«Era come se avessi già firmato...però mi sarebbe piaciuto un coinvolgimento ».
Che coinvolgimento?
«Coinvolto con altri incarichi, magari meno importanti, per carità!, io politicamente non sono un leader...».
Estate 1975, dal Bologna al Napoli. E lei diventa “Mister miliardo”
«Veramente i miliardi erano due».
Ah!
«Sì, ma oggi non sono niente, fossero miliardi di euro, invece erano lire, neh».
Ma lei non stava con la Lega? Tre anni fa si candidò pure a Bergamo. Non è una contraddizione?
«Dipende da quale punto di vista lo si vuole vedere».
Vediamolo da un punto di vista politico.
«Da quel punto di vista lì posso essere d’accordo, ma se uno vuole dare un contributo all’Italia, al popolo, a Bergamo, non importa tanto il colore, no?»
In che senso?
«Se io voglio fare qualcosa a livello sportivo non mi metto a pensare al colore politico...».
Quindi per lei Lega e Sel sono uguali?
«Al ragazzo che vuole fare sport non chiedo di che partito sei. Comunque, è inutile fare questi discorsi, perché qua prospettive non ce ne sono, qua è caduto tutto...».
Rivera invece si candida con Tabacci.
«Gianni è un grande. Nel ’66 o ‘67, prima di un Atalanta-Milan, volli posare con lui. Ce l’ho ancora quell’immagine».
Per chi voterà nella sua Lombardia?
«Non me ne sono occupato. Le dico la verità: sono schifato da questa politica, si prendessero finalmente le loro responsabilità!