Jenner Meletti, la Repubblica 17/1/2013, 17 gennaio 2013
TANTI SACRIFICI PER METTERSI IN REGOLA UNA BEFFA PER NOI IMPRENDITORI ONESTI
CREMONA — Antonio Beduschi, 42 anni, assieme ai fratelli Carlo e Marco alleva e munge 140 vacche nella sua azienda a Pieve d’Olmi vicino a Cremona. «Quelli che non pagano le multe per le quote latte? Sono come quelli che passano con il rosso. Li avessi qui davanti direi: sapete che a fare certe cose poi si debbono pagare le conseguenze. Non potete continuare a danneggiare i produttori di latte onesti». L’allevatore cremonese è uno dei quarantamila che, con fatica e sacrifici, si sono messi in regola. Secondo la Coldiretti, sono invece 2.000 gli allevatori cui è stato intimato il pagamento del prelievo esigibile: circa 800 milioni di euro. Circa 600 di loro debbono pagare ognuno più di 300mila euro, cioè la gran parte del debito.
«Certo, sono sacrifici», dice Antonio Beduschi. «Ma anche per noi non è stato facile metterci in regola con la legge. All’inizio io e i mie fratelli producevamo
4.500 quintali di latte e ora ne produciamo 18.000. Anche a noi sono arrivate le multe e le stiamo ancora pagando, a rate. E sempre per non passare con il semaforo rosso, abbiamo comprato le nuove quote che ci hanno portato alla produzione di oggi. Lo ripeto, non è stato affatto facile, anche perché abbiamo dovuto fare altri investimenti per
cambiare le nostre stalle e rispettare le normative sul benessere animale. Tutto questo mentre i prezzi al produttore sono sempre bassi e c’è il grosso problema del latte che arriva sottocosto dall’estero. Ma se vuoi essere un imprenditore vero, devi essere onesto».
Va avanti dal trent’anni, la lotta contro le quote latte. La multa
iniziale, pari a 4.000 milioni di euro, è stata in parte pagata dallo Stato (1.700 milioni) e in parte dagli allevatori. «Sono pochi, quelli che non vogliono assolutamente mettersi in regola — dice Antonio Beduschi — ma fanno la voce grossa, anche perché trovano chi li appoggia. E mettono a rischio tutta la comunità degli allevatori».
Il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, ha più volte denunciato i tentativi di salvare gli evasori irriducibili. «Se lo Stato sospende il pagamento delle rate a chi non si è messo in regola, restituisca allora i soldi ai contadini che hanno pagato». Non si tratta di briciole: già entro il 2010 gli allevatori avevano versato 2,42 miliardi di euro, dei quali 1,7 miliardi i per l’acquisto quote, 150 milioni per l’affitto, 220 per il versamento del prelievo e 350 per l’adesione alla rateizzazione.
Il regime delle quote finirà nel 2015, ma in questo 2013 c’è il rischio di nuove sanzioni da parte dell’Unione Europea. Si sta infatti superando la quota di produzione di 10 milioni e 883.000 tonnellate. A metà campagna, c’è un esubero di 150 mila tonnellate, che porterebbe a una sanzione di 40 milioni di euro. «E ci sono ancora in giro quelli — dice Antonio Beduschi — che sono passati con il rosso e se ne vantano ».