Beatrice Borromeo, il Fatto Quotidiano 16/1/2013, 16 gennaio 2013
LA METAMORFOSI DEL CAIMANO
[“Ora fa il simpatico e il voto ci guadagna”] –
Mi tassa il piffero?” ha chiesto il Cavaliere a Ilaria D’Amico che lo intervistava, poche ore prima di incontrare Antonio Ingroia nei corridoi de La7 salutandolo col gesto delle manette, in perfetto gangnam style, o di dare in testa a un cronista dell’Espresso un cartellone di polistirolo.
“È il perfetto Vitellone felliniano, goliardico, infantile. Soprattutto simpatico. E sa una cosa? Funziona”, dice il critico letterario Marco Belpoliti, che sul sito doppiozero.com ha anche analizzato lo sketch numero uno di B., quello della sedia.
Professore, cos’ha pensato quando ha visto Berlusconi che spolverava il suo sgabello a Servizio Pubblico, dopo che lì s’era seduto Travaglio?
Era una scena da commedia all’italiana, da Sordi al cinepanettone. Era un gesto che voleva sdrammatizzare la sua lettera a Marco Travaglio, accattivare il pubblico e far ridere. Infatti, per la prima volta dall’inizio della trasmissione, aveva quel suo sorriso pienamente soddisfatto in volto. Poi c’è anche il fattore mania.
In che senso?
Da bravo venditore, Berlusconi è fissato con l’igiene, con l’alito fresco, con l’aspetto fisico, con la pulizia. Lui ha purificato quella sedia dalla presenza del nemico, estraendo il fazzoletto in maniera meccanica, sapendo di averlo in tasca pronto per l’uso.
Mossa studiata?
Poco importa, perché lui è un Totò per davvero. Attinge dal cabaret: è un attore, non un presidente. Se lo immagina Monti fare una cosa simile? Piuttosto, mi ricorda gli sberloni ai passeggeri del treno in partenza di Amici Miei.
Sembrano lontani i tempi del Berlusconi spregiudicato e aggressivo, che chiamava Gad Lerner per insultarlo e difendere la Minetti. È il Caimano cangiante che si adatta alla campagna elettorale?
Ricordiamo che l’ex premier nasce come intrattenitore sulle navi da crociera, però è evidente che essere antipatici prima delle elezioni non serva. Questo anche perché Berlusconi non è un politico, e non ha nulla da perdere: dubito che la simpatia sia sufficiente, ma certo male non fa.
Crede che basti almeno a farlo percepire come innocuo?
Le risate riescono a far dimenticare molte nefandezze. E lui, che vive solo l’attimo e ha completamente cancellato o riscritto il passato, conosce bene questa regola.
Si dice che durante l’ultimo anno abbia meticolosamente studiato l’approccio di Beppe Grillo, preparando la strategia perfetta per il ritorno.
Di certo Grillo è il suo vero competitor: pagherei per vedere un faccia a faccia tra i due. Dice che qualcuno gli scrive le battute? Dubito che ce ne sia bisogno.
Magari c’è chi gli consiglia di farle.
Ma lui è così, e lo era anche prima di questa campagna elettorale: ricordate il cucù alla Merkel e le corna nella foto del vertice Ue? Il che non significa che sia se stesso. È solo una delle parti che recita.
Se continua a recitarla bene potremmo avere sorprese alle urne?
Ha presente la celebre frase “una risata vi seppellira”? Ecco, sta provando a seppellirci.