Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  gennaio 14 Lunedì calendario

Preso a calci dal Cav., speriamo che Monti non faccia il garante dei mozzorecchi – Va bene, l’alleanza Berlusconi-Monti per l’Italia non s’è fatta, non si farà mai, è contro natura, non è televisiva, non corrisponde al desiderio struggente dei tifosi e all’io profondo di Berlusconi, il Cav

Preso a calci dal Cav., speriamo che Monti non faccia il garante dei mozzorecchi – Va bene, l’alleanza Berlusconi-Monti per l’Italia non s’è fatta, non si farà mai, è contro natura, non è televisiva, non corrisponde al desiderio struggente dei tifosi e all’io profondo di Berlusconi, il Cav. deve esprimersi per quello che è, un eterno outsider, anche alla sua età veneranda, anche con l’esperienza politica ormai ventennale, anche sapendo che l’ostacolo a governare per lui è sempre stato nell’incapacità di dividere l’establishment e scompaginare l’esercito Arcinemico degli odiatori, ostacolo che un’alleanza con Monti e Marchionne avrebbe rimosso ipso facto; va bene, meglio votare il Pd che Monti, così dice il candidato del Pdl, facciamo un governo di unità nazionale con Bersani se c’è il pareggio al Senato, l’importante è che non ci sia Monti, che venga annientato lui con quel Marchionne rimasto solo ad appoggiarlo, meglio concertatori di Confindustria, meglio Squinzi di Bombassei, meglio i laburisti al potere che i liberali a fare le riforme, e chissenefrega di ogni altra cosa. E va bene, mi rendo conto, c’è una logica, quella di far sopravvivere il maggioritario imperfetto, anzi sconclusionato, l’unico schema in cui alla fine si può giocare contro i processi politici e i tentativi di tagliare legislativamente il diritto di un imprenditore a esprimere la rappresentanza politica della società (conflitto di interessi), abbiamo già visto che con la sinistra si convive, ma è con questi accademici del terzismo che si rischia davvero, che volete che sia una ennesima traversata nel deserto, l’opposizione alle combine para-ideologiche e solidariste tra Prodi e Rifondazione, tra Bersani e Vendola, non è un inedito, magari pericoloso, meglio che fronteggiare quel minaccioso Monti, uno che non ha mai fatto del moralismo assassino contro il Cav., uno che si è messo in esplicita continuità con il meglio dei governi che lo hanno preceduto, uno terzo per costituzione, un tipo istituzionale che non fa parte della combriccola degli odiatori, ma un Cavaliere invincibile non può accettare giochi politici nuovi, si tiene al vecchio schema. Deve rovesciare il tavolo, e andare in tv a scassare tutto. Altrimenti non è lui. E va bene. Ma se di conseguenza è Monti a abbandonare la sua terzietà? Se prende voti contro la persistenza della polarità destra sinistra, voti post-ideologici, voti liberali e di ceto medio, e poi è costretto a portarli all’ammasso di un centrosinistra di governo dove impera la vocazione neolaburista e sopravvive la tentazione estremista, a stento sopita anni addietro, di far fuori per sempre il Cav. con un codicillo sul conflitto di interessi? Se i terzisti e tecnocrati della Bocconi diventano, presi a calci da Berlusconi, i garanti di un governo che cancella Berlusconi in nome dell’Europa e dei mercati e della trasparenza delle regole e magari anche del Partito popolare europeo e non so di quante altre balle? Essendogli amico, spero che il Cav. non debba rimpiangere la nuova avventura alla Masaniello, che sta spingendo i suoi arcinemici sulla via di un’intesa che potrebbe avere in lui il suo capro espiatorio.