Paolo Bracalini e Gabriele Villa, il Giornale 15/1/2013, 15 gennaio 2013
MOGLI, RAMPOLLI E PORTABORSE I SUPER RACCOMANDATI DEL PD
[In lista la rampolla del sindaco di Civitavecchia Tidei e quella dell’ex ministro Cardinale Poi la consorte del senatore Passoni e Alfredo Bazoli, parente del numero uno di Intesa] –
C’è già un partito di maggioranza relativa, quello dei parenti. Non è solo l’Udc a difendere la famiglia (specie quella di Casini), eccelle anche il Pd dove, parlamentarie o no, sono piovuti nelle liste di Camera e Senato mogli, mariti, cognati, figli, sorelle, nipoti e altri rami degli onorevoli alberi genealogici. In Sardegna ha fatto rivoltare mezzo partito l’inserimento in lista, senza primarie, di Luigi Manconi , marito di Bianca Berlinguer direttore del Tg3 in quota Bersani, ex parlamentare Ds, piazzato direttamente al quarto posto tra i candidati Pd per il Senato in Sardegna. Dovrebbe vincere facile anche Marietta Tidei , figlia del sindaco di Civitavecchia Pietro Tidei, ex deputato Pd. La figlia del sindaco è al quarto posto del collegio Lazio 1, subito dopo Bersani, Gasbarra e Fassina, dunque posto praticamente assicurato. Potrebbe replicare il percorso di Daniela Cardinale , figlia dell’ex ministro delle Comunicazioni Salvatore Cardinale, già infilata nelle liste del 2008 ed eletta, torna in lista ora al settimo posto (ottimo) per la Camera in Sicilia, prima circoscrizione, che per capolista ha Flavia Nardelli , figlia dell’ex ministro Dc Piccoli e già candidata al Cda Rai, nomina poi archiviata. Nella seconda circoscrizione siciliana, invece, sempre tra gli aspiranti onorevoli del Pd, troviamo Giuseppe Lauricella , figlio dell’ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Salvatore. Nella stessa lista, un posto sopra (al terzo), c’è Francantonio Genovese , che è già onorevole e ritenta la sorte, due volte parente perché è figlio del senatore Dc Luigi Genovese e nipote del più volte ministro Nino Gullotti, Dc corrente demitiana, noto per avere «il 41 per cento delle tessere bianche in Sicilia». Il resto dei candidati siciliani del Pd invece sembra fare, almeno ad un primo esame, da pioniere all’interno del rispettivo parentado.
Per trovare un altro congiunto ci si sposta in Campania, dove al settimo posto della lista per la Camera troviamo Simone Valiante , figlio dell’ex deputato Pd Antonio Valiante, potente a Salerno, mentre in zona Caserta è arrivata solo quarta alle parlamentarie per la Camera Camilla Sgambato , moglie del capogruppo Pd in Provincia, Giuseppe Stellato, ed è uscito di lista anche un altro che si dava per certo, Federico Conte , figlio dell’ex ministro socialista Carmelo Conte. In Puglia invece è al 21esimo posto in lista per la Camera Alessandro Emiliano, fratello del sindaco Pd di Bari Michele Emiliano, quello delle «cozze pelose». Altro parente di parente illustre è Alfredo Bazoli , numero 8 della lista Pd in Lombardia, già consigliere comunale a Brescia e nipote del presidente di Intesa San Paolo, Giovanni Bazoli. Un derby nella stessa famiglia tra Bazoli jr e Gregorio Gitti , genero di Bazoli senior, candidato non del Pd ma della lista Monti, anche lui in Lombardia.
Poi ci sono le capoliste e mogli, due in un uno. La prima è Valeria Fedeli , sindacalista Cgil, al primo posto dei candidati senatori Pd in Toscana, consorte del senatore Achille Passoni, anche lui ex Cgil e senatore uscente del Pd. La seconda, capolista in Piemonte alla Camera, si chiama Maria Chiara Carrozza , rettore della Scuola superiore Sant’Anna, moglie di Umberto Carpi, sottosegretario all’Industria nel governo D’Alema, proprio quando l’attuale segretario Pd Pierluigi Bersani era ministro. Moglie, candidata ma non capolista è invece, in Lazio, Monica Cirinnà , consorte del capogruppo regionale uscente del Pd Esterino Montino.
Poi c’è l’orda dei portaborse, segretari, bracci destri ricompensati, dopo anni di fedeltà ad un capo o capetto, con un posto in lista. Il capogruppo Pd alla Camera Dario Franceschini ne ha messi dentro un bel po’ di suoi: Francesco Saverio Garofani , ex vicedirettore di Europa , Piero Martino , suo ex portavoce, Alberto Losacco , ex capo della sua segreteria, in Puglia, anche lui alla Camera. Dentro anche la storica segretaria di Beppe Fioroni, Luciana Pedoto , candidata per il Senato in Campania, e il deputato fioroniano Gianluca Benamati . Dentro anche quelli del comitato Bersani delle primarie, Alessandra Moretti , Roberto Speranza e poi Nico Stumpo . Chi non porta parenti e affini è Matteo Renzi, battuto alle primarie e un po’ mazziato nelle liste finali.
IL QUOZIENTE FAMILIARE UDC: TUTTI IN LISTA I FIGLI DI PAPÀ [Poltrone sicure per gli eredi dei decani del partito. Così Casini realizza il cardine del proprio programma elettorale: mette al centro la famiglia] –
Gruppo di famiglia in una lista. Anzi, in più di una lista. «…La famiglia è il pilastro fondamentale della società, ma oggi è abbandonata a se stessa. Sosteniamola in concreto…». Parole, pensieri e, soprattutto, opere di Pier Ferdinando Casini, tratte dal suo programma politico e che lui, prima ancora che nomi e cognomi siano definiti e definitivi sulle schede, in vista della prossima consultazione elettorale, ha voluto prendere alla lettera e tradurre in pratica. E così via libera alle candidature eccellenti, quelle di una ristretta cerchia di parenti, amici, conoscenti e figli di amici e conoscenti. Prepariamoci dunque alla sfilata. Primo posto e podio d’onore,come già annunciato dal nostro quotidiano, per Silvia Noè , moglie di Federico, fratello minore di Pier Ferdinando, uno dei plenipotenziari dell’Udc e artefice della«salita» in politica di Mario Monti. Casini sulla cognata Silvia non avrebbe dubbi e non vorrebbe sorprese quindi intende «blindarla » come numero due alla Camera in Emilia Romagna. Democristiana di ferro, capogruppo dello scudocrociato alla Regione e titolare di un’azienda di maglieria, Silvia Noè è, da sempre, una delle migliori interpreti della filosofia «casiniana » bolognese. E da una cognata ad un genero: Fabrizio Anzolini non è solo il vicepresidente friulano dell’Udc, ma, soprattutto, è il fidanzato di Maria Carolina Casini, figlia di Pierferdy e della prima moglie Roberta Lubich.
Intervistato a In mezz’ora da Lucia Annunziata Casini ha definito Anzolini «uno dei giovani più promettenti della sua generazione. I ragazzi del mio partito lo volevano in Parlamento, ma prenderemo un posto, per cui a meno di una campagna elettorale incredibile non ce la farà». Ma all’ultima ora e fors’anche alla penultima può invece darsi che Anzolini sottragga un seggio sicuro in Friuli Venezia Giulia al deputato locale Angelo Compagnon. Ma sulla passerella ci sono ancora molti «amici» e parenti di. Per esempio Giuseppe Delfino , detto Beppe, figlio di Teresio, parlamentare con ben sette legislature alle spalle, sottosegretario sia con Massimo D’Alema, sia con Silvio Berlusconi, maggiorente del Cuneese. Trentacinque anni, assessore del comune di Busca, già commissario nazionale dei giovani dello scudocrociato e vice responsabile nazionale del tesseramento che, dalla sua, ha anche il matrimonio con la portavoce di Casini.
Dal vivaio dei giovani dello scudo crociato ecco spuntare un altro figlio doc, Gianpiero Zinzi , figlio di Domenico, ex presidente del Consiglio regionale della Campania, ex sottosegretario, nonché presidente della Provincia di Caserta. Gianpiero ha guidato i giovani centristi,e lasciando l’incarico, lo scorso dicembre, ha ricevuto l’investitura dello stesso Casini con le seguenti parole: «È un ragazzo intelligente. Se non bisogna favorire i figli dei deputati di certo non si può posticiparli se sono capaci». E, infatti, Zinzi jr, a meno di 30 anni, ha già condiviso l’incarico di commissario regionale dell’Udc con il padre padrone del partito in Campania, Ciriaco De Mita. Ma proprio De Mita gli oppone un avversario non proprio da sottovalutare, suo nipote Giuseppe DeMita, attualmente assessore al Turismo della Regione Campania in cui, come alla Provincia di Caserta, l’Udc amministra con il Pdl, nonché vice del governatore Stefano Caldoro. E se Angelo Cera, ufficialmente perché sindaco di San Marco in Lamis nel Foggiano, non sarà candidato, Casini avrebbe già opzionato il figlio Napoleone Cera , per sostituirlo e confermare la storica tradizione democristiana locale. E poi ? Poi c’è Michele Trematerra , figlio di Gino (due volte senatore, poi europarlamentare, sindaco di Acri e segretario dell’Udc calabrese), eletto dal 2010 alla Regione Calabria, ora occupa una poltrona da assessore nella giunta del pidiellino Giuseppe Scopelliti. Con un aiutino di Pierferdy il posto da capolista alla Camera non è poi così lontano. E ancora Aldo Forte , assessore alle Politiche sociali. Uomo Udc, nativo di Formia, è il figlio di Forte il sindaco, che si chiama Michele. Insomma nelle liste scritte da Casini c’è, un po’ come il prezzemolo, «q.b.», quanto basta per far irritare molti autorevoli esponenti di via dei due Macelli tra cui non ultimo il segretario Lorenzo Cesa che sarebbe stato protagonista di una furiosa litigata con Pierferdy. Le scelte familistiche fatte dal leader, per le candidature, avrebbero lasciato lui e molti altri, decisamente amareggiati. Come dar loro torto?