Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  gennaio 15 Martedì calendario

MOGLI, RAMPOLLI E PORTABORSE I SUPER RACCOMANDATI DEL PD

[In lista la rampolla del sindaco di Civitavecchia Tidei e quella dell’ex ministro Cardinale Poi la consorte del senatore Passoni e Alfredo Bazoli, parente del numero uno di Intesa] –
C’è già un partito di mag­gioranza relativa, quello dei parenti. Non è solo l’Udc a difendere la famiglia (specie quella di Casi­ni), eccelle anche il Pd dove, par­lamentarie o no, sono piovuti nelle liste di Camera e Senato mogli, mariti, cognati, figli, so­relle, nipoti e altri rami degli onorevoli alberi genealogici. In Sardegna ha fatto rivoltare mez­zo partito l’inserimento in lista, senza primarie, di Luigi Manco­ni , marito di Bianca Berlinguer direttore del Tg3 in quota Bersa­ni, ex parlamentare Ds, piazza­to direttamente al quarto posto tra i candidati Pd per il Senato in Sardegna. Dovrebbe vincere fa­cile anche Marietta Tidei , figlia del sindaco di Civitavecchia Pie­tro Tidei, ex deputato Pd. La fi­glia del sindaco è al quarto po­sto del collegio Lazio 1, subito dopo Bersani, Gasbarra e Fassi­na, dunque posto praticamen­te assicurato. Potrebbe replica­re il percorso di Daniela Cardi­nale , figlia dell’ex ministro del­le Comunicazioni Salvatore Cardinale, già infilata nelle liste del 2008 ed eletta, torna in lista ora al settimo posto (ottimo) per la Camera in Sicilia, prima circoscrizione, che per capoli­sta ha Flavia Nardelli , figlia del­l’e­x ministro Dc Piccoli e già can­didata al Cda Rai, nomina poi ar­chiviata. Nella seconda circo­scrizione siciliana, invece, sem­pre tra gli aspiranti onorevoli del Pd, troviamo Giuseppe Lau­ricella , figlio dell’ex presidente dell’Assemblea regionale sici­liana, Salvatore. Nella stessa li­sta, un posto sopra (al terzo), c’è Francantonio Genovese , che è già onorevole e ritenta la sorte, due volte parente perché è fi­glio del senatore Dc Luigi Geno­vese e nipote del più volte mini­stro Nino Gullotti, Dc corrente demitiana, noto per avere «il 41 per cento delle tessere bianche in Sicilia». Il resto dei candidati siciliani del Pd invece sembra fa­re, almeno ad un primo esame, da pioniere all’interno del ri­spettivo parentado.
Per trovare un altro congiun­to ci si sposta in Campania, do­ve al settimo posto della lista per la Camera troviamo Simo­ne Valiante , figlio dell’ex depu­tato Pd Antonio Valiante, poten­te a Salerno, mentre in zona Ca­serta è arrivata solo quarta alle parlamentarie per la Camera Camilla Sgambato , moglie del capogruppo Pd in Provincia, Giuseppe Stellato, ed è uscito di lista anche un altro che si dava per certo, Federico Conte , fi­glio dell’ex ministro socialista Carmelo Conte. In Puglia inve­ce è al 21esimo posto in lista per la Camera Alessandro Emiliano, fratello del sindaco Pd di Ba­ri Michele Emiliano, quello del­le «cozze pelose». Altro parente di parente illustre è Alfredo Ba­zoli , numero 8 della lista Pd in Lombardia, già consigliere co­munale a Brescia e nipote del presidente di Intesa San Paolo, Giovanni Bazoli. Un derby nel­la stessa famiglia tra Bazoli jr e Gregorio Gitti , genero di Bazo­li senior, candidato non del Pd ma della lista Monti, anche lui in Lombardia.
Poi ci sono le capoliste e mo­gli, due in un uno. La prima è Va­leria Fedeli , sindacalista Cgil, al primo posto dei candidati se­natori Pd in Toscana, consorte del senatore Achille Passoni, an­che lui ex Cgil e senatore uscen­te del Pd. La seconda, capolista in Piemonte alla Camera, si chiama Maria Chiara Carroz­za , rettore della Scuola superio­re Sant’Anna, moglie di Umber­to Carpi, sottosegretario all’In­dustria nel governo D’Alema, proprio quando l’attuale segre­tari­o Pd Pierluigi Bersani era ministro. Moglie, candidata ma non capolista è invece, in Lazio, Monica Cirinnà , consorte del capogruppo regionale uscente del Pd Esterino Montino.
Poi c’è l’orda dei portaborse, segretari, bracci destri ricom­pensati, dopo anni di fedeltà ad un capo o capetto, con un posto in lista. Il capogruppo Pd alla Ca­mera Dario Franceschini ne ha messi dentro un bel po’ di suoi: Francesco Saverio Garofani , ex vicedirettore di Europa , Pie­ro Martino , suo ex portavoce, Alberto Losacco , ex capo della sua segreteria, in Puglia, anche lui alla Camera. Dentro anche la storica segretaria di Beppe Fioroni, Luciana Pedoto , can­didata per il Senato in Campa­nia, e il deputato fioroniano Gianluca Benamati . Dentro anche quelli del comitato Bersa­ni delle primarie, Alessandra Moretti , Roberto Speranza e poi Nico Stumpo . Chi non por­ta parenti e affini è Matteo Ren­zi, battuto alle primarie e un po’ mazziato nelle liste finali.



IL QUOZIENTE FAMILIARE UDC: TUTTI IN LISTA I FIGLI DI PAPÀ [Poltrone sicure per gli eredi dei decani del partito. Così Casini realizza il cardine del proprio programma elettorale: mette al centro la famiglia] –
Gruppo di famiglia in una lista. Anzi, in più di una lista. «…La famiglia è il pilastro fondamentale della società, ma oggi è abbandona­ta a se stessa. Sosteniamola in concreto…». Parole, pensieri e, soprattutto, opere di Pier Ferdi­nando Casini, tratte dal suo pro­gramma politico e che lui, pri­ma ancora che nomi e cognomi siano definiti e definitivi sulle schede, in vista della prossima consultazione elettorale, ha vo­luto prendere alla lettera e tra­durre in pratica. E così via libera alle candida­ture eccellenti, quelle di una ri­stretta cerchia di parenti, amici, conoscenti e figli di amici e conoscenti. Prepariamoci dun­que alla sfilata. Primo posto e podio d’onore,come già annun­ciato dal nostro quotidiano, per Silvia Noè , moglie di Federi­co, fratello minore di Pier Ferdi­nando, uno dei plenipotenziari dell’Udc e artefice della«salita» in politica di Mario Monti. Casi­ni sulla cognata Silvia non avrebbe dubbi e non vorrebbe sorprese quindi intende «blin­darla » come numero due alla Camera in Emilia Romagna. Democristiana di ferro, capo­gruppo dello scudocrociato al­la Regione e titolare di un’azien­da di maglieria, Silvia Noè è, da sempre, una delle migliori interpreti della filosofia «casinia­na » bolognese. E da una cogna­ta ad un genero: Fabrizio Anzo­lini non è solo il vicepresidente friulano dell’Udc, ma, soprat­tutto, è il fidanzato di Maria Ca­rolina Casini, figlia di Pierferdy e della prima moglie Roberta Lubich.
Intervistato a In mezz’ora da Lucia Annunziata Casini ha de­finito Anzolini «uno dei giovani più promettenti della sua gene­razione. I ragazzi del mio parti­to lo volevano in Parlamento, ma prenderemo un posto, per cui a meno di una campagna elettorale incredibile non ce la farà». Ma all’ultima ora e for­s’anche alla penultima può in­vece darsi che Anzolini sottrag­ga un seggio sicuro in Friuli Venezia Giulia al deputato locale Angelo Compagnon. Ma sulla passerella ci sono ancora molti «amici» e parenti di. Per esem­pio Giuseppe Delfino , detto Beppe, figlio di Teresio, parla­mentare con ben sette legislatu­re alle spalle, sottosegretario sia con Massimo D’Alema, sia con Silvio Berlusconi, maggio­rente del Cuneese. Trentacinque anni, assessore del comu­ne di Busca, già commissario nazionale dei giovani dello scu­docrociato e vice responsabile nazionale del tesseramento che, dalla sua, ha anche il matri­monio con la portavoce di Casi­ni.
Dal vivaio dei giovani dello scudo crociato ecco spuntare un altro figlio doc, Gianpiero Zinzi , figlio di Domenico, ex presidente del Consiglio regio­nale della Campania, ex sotto­segretario, nonché presidente della Provincia di Caserta. Gianpiero ha guidato i giovani centristi,e lasciando l’incarico, lo scorso dicembre, ha ricevuto l’investitura dello stesso Casini con le seguenti parole: «È un ra­gazzo intelligente. Se non biso­gna favorire i figli dei deputati di certo non si può posticiparli se sono capaci». E, infatti, Zinzi jr, a meno di 30 anni, ha già con­diviso l’incarico di commissa­rio regionale dell’Udc con il pa­dre­ padrone del partito in Cam­pania, Ciriaco De Mita. Ma proprio De Mita gli oppone un av­versario non proprio da sottova­lutare, suo nipote Giuseppe DeMita, attualmente assessore al Turismo della Regione Campa­nia in cui, come alla Provincia di Caserta, l’Udc amministra con il Pdl, nonché vice del go­vernatore Stefano Caldoro. E se Angelo Cera, ufficialmente per­ché s­indaco di San Marco in La­mis nel Foggiano, non sarà can­didato, Casini avrebbe già op­zionato il figlio Napoleone Ce­ra , per sostituirlo e confermare la storica tradizione democristiana locale. E poi ? Poi c’è Michele Trema­terra , figlio di Gino (due volte senatore, poi europarlamenta­re, sindaco di Acri e segretario dell’Udc calabrese), eletto dal 2010 alla Regione Calabria, ora occupa una poltrona da asses­sore nella giunta del pidiellino Giuseppe Scopelliti. Con un aiutino di Pierferdy il posto da capolista alla Camera non è poi così lontano. E ancora Aldo For­te , assessore alle Politiche so­ciali. Uomo Udc, nativo di Formia, è il figlio di Forte il sindaco, che si chiama Michele. Insom­ma nelle liste scritte da Casini c’è, un po’ come il prezzemolo, «q.b.», quanto basta per far irri­tare molti autorevoli esponenti di via dei due Macelli tra cui non ultimo il segretario Loren­zo Cesa che sarebbe stato prota­gonista di una furiosa litigata con Pierferdy. Le scelte famili­stiche fatte dal leader, per le candidature, avrebbero lascia­to lui e molti altri, decisamente amareggiati. Come dar loro tor­to?