Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  gennaio 15 Martedì calendario

IL VIMINALE: PER LUI PROTEZIONE AL MASSIMO LIVELLO —

IL VIMINALE: PER LUI PROTEZIONE AL MASSIMO LIVELLO — Il livello massimo di scorta doveva essere «rivisto» a novembre, esattamente un anno dopo la sua uscita da Palazzo Chigi. Ma in quel momento è stato valutato che il rischio di possibili contestazioni nei confronti di Silvio Berlusconi fosse rimasto di grado «elevato». E così si è decisa la proroga dello stesso modello di protezione.
Non ci sono segnalazioni specifiche, nessun segnale di pericolo reale è giunto alle agenzie di intelligence e ad altre forze di polizia. Per questo ha sorpreso i responsabili degli apparati di sicurezza la sortita dell’ex presidente del Consiglio che ieri ha dichiarato di «non poter effettuare comizi in piazza». E infatti dal Viminale si sono affrettati a spiegare che «gli sarà assicurato il massimo della protezione, come del resto avviene per tutti coloro che sono nelle sue condizioni, soprattutto durante la campagna elettorale». Dunque, la scelta di non effettuare interventi in mezzo alla gente viene ritenuta «esclusivamente personale» e non dettata da alcuna minaccia particolare.
La posizione di Berlusconi è paragonata dagli «analisti» a quella degli altri candidati premier, infatti si fa notare come anche Mario Monti abbia una «cintura stretta» proprio per cercare di prevenire ed evitare possibili atti intimidatori o comunque di aggressione in questo periodo di scontro dialettico che precede le consultazioni del 24 e 25 febbraio. E si sottolinea che nella stessa situazione ci sono il presidente della Camera e altri politici che hanno incarichi istituzionali o che sono ritenuti «esposti» ad un possibile pericolo di questo tipo. Del resto sulla valutazione che riguarda l’ex premier hanno pesato alcune contestazioni avvenute negli ultimi mesi in occasione di uscite pubbliche, ma anche quanto accadde nel dicembre 2009 quando fu colpito con una statuetta mentre era in mezzo alla folla a piazza Duomo a Milano.
Nelle relazioni consegnate a chi doveva valutare l’eventuale rimodulazione dei servizi viene specificato che possibili azioni di intolleranza sono possibili e che è necessario predisporre adeguati dispositivi in caso di manifestazioni pubbliche o comunque di partecipazione dell’onorevole Berlusconi ad eventi che prevedono la presenza massiccia di persone, soprattutto in luoghi aperti e difficilmente controllabili. Ma questo, si spiega, riguarda molti altri candidati. Non a caso in occasione dei comizi che prevedono la partecipazione dei leader di partito è già stato deciso che saranno effettuate particolari «bonifiche» e predisposti servizi di vigilanza «dedicati» in modo da ridurre al minimo il pericolo.
La nuova valutazione sull’eventuale abbassamento del livello per la protezione di Berlusconi è stata così rinviata alle prossime settimane, certamente dopo l’insediamento del nuovo governo. E in quell’occasione si dovrà tenere conto anche di quanto accaduto nelle ultime settimane, con l’avvio di un’inchiesta interna all’Aisi — l’Agenzia per la sicurezza interna — proprio sul caposcorta e su altri due uomini che fanno parte della squadra. In tutto sono una ventina gli 007 che da anni sono al seguito del Cavaliere. Agenti che collaborano con i carabinieri delegati alla sorveglianza di Arcore, di villa San Martino, di Palazzo Grazioli e delle altre abitazioni.
Nonostante si tratti di dipendenti dello Stato, in occasione del sequestro del ragioniere che gestisce le finanze del leader del Pdl, i tre si sono comportati come fossero vigilantes privati omettendo di segnalare al vertice del servizio segreto quanto era successo, anche dopo la decisione presa dall’avvocato Niccolò Ghedini di presentare una denuncia alla Procura. E soprattutto hanno provveduto personalmente al trasferimento di Spinelli e di sua moglie in un luogo segreto «in modo da sfuggire ad eventuali nuove azioni dei rapitori». Una decisione su eventuali misure disciplinari dovrebbe essere presa nei prossimi giorni, al termine della verifica amministrativa.
Fiorenza Sarzanini