Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  gennaio 15 Martedì calendario

NUOVO Daniela Venturato, 52 anni e Massimiliano Uccello, 61 anni. Di Trevignano, marito e moglie, una figlia trentenne di nome Irene, un nipotino di 5 anni

NUOVO Daniela Venturato, 52 anni e Massimiliano Uccello, 61 anni. Di Trevignano, marito e moglie, una figlia trentenne di nome Irene, un nipotino di 5 anni. Lui, ex dipendente delle poste centrali di Treviso, già da anni invalido e affetto da demenza senile. Lei, ex dipendente della Osram, per stargli vicino aveva lasciato il lavoro alla ma a forza di assisterlo giorno e notte s’era fatta sempre più stanca e depressa. Lunedì 14 gennaio la donna chiuse tutte le persiane di casa, fece bere al consorte un micidiale cocktail di farmaci e poi lo stesso intruglio lo mandò giù lei. I cadaveri, uno sul lettone coniugale, uno sul divano del salotto, trovati dalla figlia. Un biglietto, scritto dalla Venturato: «Non ce la faccio più! Scusate tutti». Lunedì 14 gennaio in un appartamento nel residence di vicolo San Lorenzo a Montebelluna (Treviso).