F.Pal., Avvenire 15/1/2013, 15 gennaio 2013
MALI, GLI AFFARI
Non c’è solo la guerra al terrorismo a motivare l’intervento francese in Mali, ma anche la difesa di potenziali interessi geominerari. Il sottosuolo del Paese africano è ricco di minerali e risorse energetiche. L’export di cotone ha ceduto all’oro lo scettro di principale introito commerciale, mentre cresce lo sfruttamento di uranio e bauxite. Nuovi giacimenti sono stati scoperti nelle regioni di Faléa, di Gao e Adrar e la compagnia francese Areva ha fiutato l’affare. Presente in 40 Paesi, Areva gestisce l’intera filiera nucleare, dall’estrazione dell’uranio allo smaltimento delle scorie. È leader mondiale di settore e garantisce a Parigi tanto un mezzo di politica internazionale, quanto una delle principali voci del commercio con l’estero. ( F.Pal. )