Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  gennaio 14 Lunedì calendario

IL TRENO SI SENTE UN AEREO


Aereo o treno? La guerra dei collegamenti tra Milano e Roma continua, anche se il treno sta prevalendo: tempi e numero passeggeri. Così ora il treno – è il caso della Freccia Rossa – può immaginare di essere un aeroplano. Da qualche mese è cambiata la numerazione dei posti nelle carrozze: ora segue quella delle linee aeree. In seconda classe, ad esempio, ci sono 18 file, e la numerazione successiva cede il posto a quella tipica dell’aereo: da 1 a 18 con indicazione di posti: A B C D.

Un bel vantaggio rispetto alla precedente: una scacchiera dal numero 11 al 96 con una disposizione strana; ad esempio, al centro della carrozza, il posto 51 si trovava accanto al 53 e di fronte al 52; il numero 58 dal medesimo lato, mentre le quattro poltrone sull’altro lato del corridoio erano numerate così: 57 accanto a 55, 54 accanto a 56. Quando si prenotavano 3 o 4 posti, succedeva che non si trovano mai di fronte o dal medesimo lato rispetto al corridoio centrale, con la conseguente necessità di chiedere agli altri viaggiatori uno scambio. Nelle carrozze di Trenitalia, i sedili sono disposti due a due, di fronte, così i viaggiatori si guardano, anche se nelle carrozze dei treni veloci non esistono più scompartimenti.

Nei treni europei questa è una memoria delle antiche carrozze a cavalli, mentre nei treni americani il modello d’origine è piuttosto il battello fluviale (Wolfgang Schivelbusch in Storia dei viaggi in ferrovia). Georg Simmel sostiene che prima degli omnibus e dei tram la gente non si era mai trovata in condizione di dover stare per minuti e ore intere a guardarsi in faccia senza rivolgersi la parola. Perciò la lettura di un libro, o di un giornale, è lo strumento preferito dal viaggiatore. In Italo, il concorrente delle Frecce, la maggior parte dei posti sono invece disposti come nell’aereo: una poltrona dietro l’altra; solo in pochi casi c’è la disposizione a salottino.

Erving Goffman in Relazioni in pubblico ha notato che il contatto visivo tra persone che non si conoscono produce la sensazione di un’usurpazione dello spazio personale, così che la rivendicazione di spazio di fronte è maggiore dello spazio alle spalle. Per questo tolleriamo meglio i sedili in aereo, anche se molto stretti, mentre ci infastidisce intrecciare le gambe con altri nelle Frecce rosse. Chissà se i suoi progettisti hanno studiato la prossemica?