Angela Calvini, Avvenire 13/1/2013, 13 gennaio 2013
DEGO, UNA RAGAZZA SULLE ORME DI PAGANINI
Il nuovo Paganini, oggi, è donna. Si chiama Francesca Dego, ha 23 anni, è bionda con un fisico da top model. Ma, come dice il suo maestro Salvatore Accardo, «è uno dei talenti più straordinari che abbia incontrato. Possiede una tecnica infallibile e brillante». E, ad ascoltarla si rimane davvero sbalorditi come è successo nella recente trionfale tournée in Russia con l’Orchestra Verdi di Milano. La fuoriclasse lecchese domani all’Auditorium di Milano sarà presenterà con un concerto straordinario il suo cd con l’integrale dei 24 Capricci di Paganini, per la Deutsche Grammophon. È la prima donna italiana nella storia a inciderli.
Francesca, lei è stata un baby prodigio ma, per fortuna, non si è bruciata.
I miei mi hanno dato la possibilità di studiare musica fin da piccola. A 4 anni ho cominciato a suonare, fra i 5 e i 7 a New York, dove vivevamo per il lavoro di papà, ho avuto lezioni da un grande maestro russo e a 7 anni ho debuttato come solista in California. Poi il ritorno in Italia è stato uno choc.
Perché?
È stato difficile il rapporto con i coetanei. Sono cresciuta a Colico, un paesino del lecchese, e alle elementari i miei compagni di scuola non capivano, mi prendevano in giro. E io, che passavo ore a studiare musica, mi sono fatta tanti di quei dei pianti. Poi mi sono trasferita a Milano per seguire il conservatorio e alle medie c’erano diversi ragazzini che lo frequentavano come me e ci capivamo. E sa che le dico? Io difendo i nostri conservatori tanto vituperati.
In confronto all’estero?
Giro il mondo in concerto è posso affermare che in Italia, se solo il sistema fosse gestito correttamente, i ragazzi avrebbero grandi possibilità. Abbiamo 80 conservatori, scuole statali dove si può studiare gratis. Non come in Germania o in Inghilterra dove i conservatori sono 5 e si pagano 10mila euro l’anno per frequentarli.
La crisi però colpisce in primis il sistema culturale italiano.
E mi dispiace molto. Se sparissero alcuni conservatori, in certe province italiane si perderebbe per sempre il contatto con la musica classica. Abbiamo ottimi studenti e grandi insegnanti. Dovremmo imparare a venderci nel modo giusto e dare ai giovani le possibilità che meritano.
Dopo Paganini il prossimo traguardo?
La mia vera sfida sarà conciliare la carriera di musicista con quella di una futura famiglia. Sono fidanzata con un altro musicista (il giovane direttore Daniele Rustioni ndr), siamo sempre in giro tutti e due. Il maggiore risultato sarebbe non sacrificare i sentimenti autentici al successo.