Caterina Soffici, il Fatto Quotidiano 12/1/2013, 12 gennaio 2013
SAVILE HORROR SHOW 50 ANNI DI STUPRI E SILENZI (ALLA BBC)
[Centinaia di molestati dal dj che per decenni è stato un mito della tv pubblica] –
Londra
Inumeri ci restituiscono il ritratto di un vero mostro. Nel rapporto presentato ieri dalla Metropolitan Police e dalla National Society for the Prevention of Cruelty to Children (Nsppc), l’ex presentatore Jimmy Savile è descritto come un “maniaco sessuale prolifico e predatore” che ha abusato di adulti e bambini “su una scala senza precedenti”.
Le cifre sono spaventose: 54 anni di abusi sessuali impuniti, 214 i casi registrati, dei quali 34 sono veri e propri stupri (comprese penetrazioni, come spiegano entrando nei dettagli). I tre quarti delle vittime erano bambini. La maggior parte femmine: 174 di cui 18 sotto i 10 anni, 40 i maschi, dei quali 10 sotto i 10 anni. La vittima più piccola è un bambino di 8 anni, la maggioranza ne aveva tra i 13 e 16. L’ultima è stata una donna di 46 anni, che Savile ha molestato sessualmente quando lui aveva la bellezza di 82 anni, durante la registrazione dell’ultima puntata di Top of the Pops.
Uno stupratore seriale, “una bestia” come è stato scritto, che si procacciava carne fresca grazie alla sua popolarità e sfruttando il suo impegno filantropico.
IL 73 PER CENTO delle vittime le ha incontrate nelle scuole e negli ospedali, in occasione del popolare programma sulla Bbc “Jim’ll fix it”, (Ci pensa Jim), che lo aveva lanciato nel-l’empireo delle celebrità televisive dopo anni da dj star radiofonico. “Hai un sogno? Jimmy ti aiuterà a realizzarlo” era lo slogan del programma dove Savile prometteva di realizzare i desideri dei bambini malati o svantaggiati.
Nato nel 1926, alle spalle una famiglia povera e anni di gavetta nei luoghi più umilianti, il rapporto dice che la maggior parte degli abusi sono stati
compiuti quando Savile aveva tra i 40 e i 50 anni. Il primo caso è datato 1955 (aveva 26 anni). L’ultimo, nell’incredibile arco di sei decenni, nel 2009.
Dice il rapporto che Savile ha usato la sua popolarità per “nascondersi in piena luce”, un gioco di parole per dire che era sicuro di farla franca. Per il detective David Gray, che ha condotto l’inchiesta: “Quest’uomo ha speso ogni minuto di ogni giorno della sua vita pensando a queste cose. Ogni volta che si presentava una opportunità non se la faceva scappare. Sceglieva vittime vulnerabili ed era abbastanza furbo da prendere persone che sapeva non avrebbero avuto il coraggio di parlare”. Perché lui era famoso. Lui era potente. Lui teneva in mano le chiavi del successo e dei desideri. Perché in fondo tutti pensavano che fosse un po’ matterello, ma non una persona cattiva.
CAPELLI LUNGHI biondo platino, occhiali stravaganti, vestiti eccentrici, sigaro cubano perennemente in bocca, camicie sgargianti, girava alla guida di una Rolls Royce. Jimmy Savile era per gli inglesi un personaggio come per noi potrebbe essere un misto di Mago Zurlì, Pippo Baudo, Fabio Fazio e Fiorello.
Nel 1990, per meriti filantropici, la regina l’aveva perfino nominato baronetto: Sir Jimmy Savile, una gloria nazionale . Nel 2005, a 79 anni, partecipò alla Maratona di Londra. È morto il 29 ottobre 2011, seppellito in una bara d’oro e sulla sua lapide c’è scritto: “È stato bello, finché è durato”.
Una ulteriore beffa, letta ora alla luce dei fatti.
Sul sito dell’associazione Nsppc la denuncia è eloquente: “Cosa serve ai bambini per essere creduti? Decenni”. Per quasi 60 anni Savile l’ha fatta franca. “Doveva essere punito quando era ancora vivo” dicono ora le vittime. L’avvocato Kim Harrison, che rappresenta 50 famiglie, ha espresso alla Bbc il rammarico “per la mancata occasione di assicurare quest’uomo alla giustizia”.
Il bubbone è scoppiato nel-l’ottobre scorso, a un anno dalla morte di Savile, quando un programma della principale emittente commerciale britannica Itv ha parlato per la prima volta di abusi su ragazze tra i 13 e i 16 anni. È stato come far saltare un tappo: un fiume liberatorio di dichiarazioni spontanee ha invaso l’Inghilterra. Le vittime hanno trovato il coraggio di venire allo scoperto. E così, mentre il rapporto rivela l’enormità del disegno pedofilo di Savile, tutti da chiarire rimangono le responsabilità, i silenzi e le coperture che la Bbc ha dato a quest’uomo. Compresa la soppressione di un reportage che doveva andare in onda nella trasmissione di punta News of the Night ed è stato cancellato dal palinsesto. Tante teste sono già cadute, giustizia non è ancora fatta.